La nota ministeriale del 9 dicembre scorso, contenente suggerimenti operativi in merito all’obbligo vaccinale per il personale scolastico, lascia ancora alcuni nodi irrisolti.
Uno riguarda il personale non obbligato alla vaccinazione. La nota chiarisce che può ritenersi escluso dall’obbligo vaccinale introdotto dal decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172, il personale scolastico il cui rapporto di lavoro risulti sospeso, come nel caso di collocamento fuori ruolo, aspettativa a qualunque titolo, congedo per maternità o parentale. Nessun cenno al personale assente per malattia.
“Come trattare il personale collocato in malattia e di conseguenza esonerato dal prestare l’attività lavorativa?”: la richiesta arriva dalla FLC CGIL che con un comunicato del 15 dicembre pone anche un’altra questione riguardante i soggetti esentati dalla vaccinazione.
In proposito, la circolare del MI dice che “il dirigente scolastico adibisce detto personale, per il periodo in cui la vaccinazione è omessa o differita, a mansioni anche diverse, senza decurtazione della retribuzione, in modo da evitare il rischio di diffusione del contagio“.
“In assenza di specifici chiarimenti e indicazioni operative – scrive la la FLC CGIL – resta valida la soluzione già adottata tramite intesa nazionale e in applicazione della norma che prevede, per il personale docente e Ata che si trovi in tale condizione, l’utilizzazione in altri compiti e la possibilità di ricorrere a lavoro a distanza laddove il tipo di prestazione lavorativa lo consenta“.
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