“Si continuerà ad andare a scuola con la mascherina chirurgica, credo che sia indispensabile. La tendenza è quella di rimanere a casa per chi abbia dei sintomi ma dobbiamo fare appello alla responsabilità delle famiglie e all’attenzione degli insegnanti”. Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi intervistato dal Corriere della Sera sul tema della fine dello stato di emergenza.
E sull’obbligo vaccinale del personale scolastico: “La norma vigente stabilisce che l’obbligo vaccinale resta fino al 15 giugno ma ne discuteremo domani in Cdm”. Nulla è stabilito in modo definitivo, dunque. Le attuali disposizioni potrebbero anche decadere con un provvedimento ad hoc, che riporterebbe a scuola anche gli attuali docenti sospesi per non avere effettuato il vaccino anti Covid.
“Anche quest’anno la scuola d’estate. Quest’anno abbiamo un impegno in più tutti, in relazione ai bambini ucraini. I dati di oggi parlano di oltre 1900 alunni già nelle nostre scuole, ma la situazione è in continua evoluzione”.
Arriveranno in tanti – avverte il ministro – perché la comunità ucraina in Italia è molto forte e include oltre 270mila persone. Peraltro il nostro ministro dell’Istruzione si incontrerà con gli altri ministri dell’Istruzione europei e con il ministro dell’Istruzione ucraino, con il quale si discuterà anche dell’ipotesi che alcuni alunni ucraini possano fare DaD, in qualche modo, connettendosi con il loro Paese.
Sul proprio esame di maturità il ministro dichiara: “Dalla terza in poi ci siamo divertiti da matti, studiavamo tantissimo ma con tanta gioia collettiva e con la leggerezza tipica di chi affronta delle prove ma insieme”.
Lei a scuola è stato un secchione? chiede Gianna Fregonara al ministro. “Ero un ragazzo pesante ma avevo dei compagni che mi smontavano sempre. Ci passavamo i compiti ma la cosa più bella è che ci siamo ritrovati tutti insieme dopo 50 anni e ci sembrava ieri dall’ultima volta che ci eravamo visti, quindi vuol dire che quell’esame di maturità non è andato male”.
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