La sinistra italiana è sempre più pro-vaccino anti-Covid. Dopo il Partito democratico, anche Liberi e Uguali si schiera a favore di una possibile somministrazione obbligatoria delle due dosi per prevenire o mitigare gli effetti del contagio in corrispondenza dell’avvio delle nuove lezioni a settembre. Addirittura, da LeU traspare la volontà di allargare la somministrazione del vaccino ai giovani over 12 anni.
“Il rientro a scuola – ha detto il senatore di LeU Francesco Laforgia – deve essere in presenza e in sicurezza”.
“Per questo l’obbligo alla vaccinazione per studenti e insegnanti ha un senso, a patto che non si intenda ritornare alla didattica a distanza, che ha generato nuove diseguaglianze e privato i ragazzi di socialità”, ha concluso l’esponente di Liberi e Uguali.
A ribadire il concetto è stato pure il segretario del Pd Enrico Letta, che torna sul concetto a distanza di pochi giorni: nel corso della presentazione del suo libro “Anima e cacciavite per ricostruire l’Italia”, il numero uno del Pd ha detto a Reggio Calabria: “Basta con la Dad. Il nostro impegno maggiore deve essere il ritorno a scuola in presenza”.
“I ragazzi – ha aggiunto – hanno vissuto malissimo questa fase. A questi ragazzi abbiamo tolo il 18mo anno di vita. Lo abbiamo fatto perché era giusto per tutelare la salute dei più anziani ma loro hanno capito che non rischiavano. E’ stata una scelta di solidarietà generazionale importante”.
“Ecco perché dobbiamo investire sui giovani. A cominciare dallo spostamento a 18 anni dell’obbligo scolastico”, ha concluso Letta, ribadendo quindi una proposta formulata anche più volte dai sindacati ed in particolare dal leader della Cgil Maurizio Landini, che vorrebbe anche anticipare l’avvio della scuola “vera” da 6 a 3 anni.
In passato, anche Liberi e Uguali ha chiesto di “portare a 3 anni l’asticella”, perchè vorrebbe “dire rendere obbligatoria anche la scuola materna, che attualmente non lo è”.
Come avevamo avuto modo di scrivere, il tema dell’obbligo scolastico da allungare rimane “legato a doppio filo con la riforma dei cicli (la Lega continua a parlare di cancellazione della scuola media) e con lotta al contrasto alla dispersione scolastica, anche se aumentare solo l’obbligo non conduce automaticamente ad una maggiore frequenza, visto che già oggi, soprattutto al Sud, una percentuale non indifferente di alunni lascia ben prima dei 16 anni)”.
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