In questi giorni si parla molto di obbligo vaccinale per il personale scolastico, soprattutto per gli insegnanti. In vista del rientro a scuola a settembre, sono tante ancora le incognite. Per qualcuno l’obbligo vaccinale potrebbe essere la soluzione per evitare i contagi in classe e il ricorso alla Dad, per altri non è la priorità visto che il numero dei docenti vaccinati potrebbe essere più alto di quel 85% che è stato dichiarato.
Riceviamo e pubblichiamo le lettere di alcuni docenti che esprimono le loro esperienze e la loro opinione sulla vaccinazione:
“Sono una docente di scuola secondaria di secondo grado di letteratura e storia. Ho ricevuto il vaccino Pfizer entrambe le dosi. Sono malato oncologico e pluri allergica ai farmaci ma nulla mi ha fermato, sono andata dritto alla meta, salvarmi e salvare dal contagio. Ho avuto spossatezza per più di 20 gg specie per la seconda dose, mal di testa ed anche vertigini, febbricola per un giorno ma, non si muore. Ecco il punto è questo, non si muore. Mi sento di raccontare la mia esperienza per incoraggiare e far capire che la scienza è la vita, che gli uomini di buona volontà sono gli scienziati che stanno lottando e noi con loro. Nulla arriva gratuito ed il prezzo da pagare potrebbe si, essere anche alto. Allora noi siamo pronti, si, anche alla morte, perché l’Italia chiamò”.
M.R.
“Sono una docente di ruolo di 58 anni. Mi sono sottoposta al vaccino Astrazeneca in occasione della prima campagna vaccinale rivolta agli insegnanti. Era il mese di febbraio del 2020. La sera stessa del vaccino la temperatura mi salì a 37.50 gradi, mentre avvertivo forti tremori che si fermavano solo con la tachipirina, dopo il cui effetto riprendevano. Questo accadde la prima notte. Nei giorni seguenti ho sempre preso una tachipirina al mattino a causa di un mal di testa persistente presente già al primo risveglio. Intanto comparvero dolori diffusi e interni alle gambe, simili ad ondate, che di notte mi svegliavano e mi inducevano a massaggiarmi le gambe per sopportarli. Dopo una settimana dal vaccino ho avvertito una stretta al petto, che si è ripresentata di notte, come una morsa, svegliandomi. Intanto facevo lezione online, pur trascinandomi per la spossatezza generale. In quei giorni cominciarono a circolare le prime notizie di vittime tra docenti e membri dell’Arma, sottoposti al mio stesso vaccino. Preoccupata, mi rivolsi alla mia dottoressa di base, che mi prescrisse la VivinC per alcuni giorni. Solo così cominciai a stare meglio e poi bene. Ho segnalato tutto questo anche all’Agenzia italiana del Farmaco, in quanto spaventata da quello che mi sarebbe potuto accadere con la seconda dose. Con questa preoccupazione mi sono sottoposta, dietro l’invito del medico presente al centro di vaccinazione, al richiamo, avvenuto lo scorso maggio, sempre con Astrazeneca. In quel momento ancora non si parlava di vaccinazione eterologa. Per fortuna, non ho avvertito effetti negativi con la seconda dose. Questa è stata la mia esperienza di docente, esposta sul fronte del contagio tra riaperture e chiusure scolastiche e sul fronte delle prime vaccinazioni, mentre l’opinione pubblica denunciava gli effetti deleteri della DAD, nella più totale mancanza di considerazione del sacrificio personale sostenuto dai docenti in piena emergenza pandemica, docenti costretti a inventarsi nuove e più faticose modalità di lezioni, di verifiche e di valutazioni online, e contemporaneamente esposti ai commenti di genitori-spettatori clandestini, non rispettosi del nostro ruolo”.
Lettera firmata
“Sono un docente meridionale precario che da alcuni anni è impegnato in supplenze annuali in una regione del nord, in scuole secondarie superiori. Mattarella ha affermato che vaccinarsi è un dovere morale e civico e che la libertà di non vaccinarsi finisce dove inizia la libertà degli altri di non infettarsi. È questo che i no vax non vogliono capire. Si tratta di persone che fondano le loro convinzioni su idee antiscientifiche e su pseudoscienze, disprezzano il mondo scientifico ritenendolo asservito alle multinazionali del farmaco, si imbufaliscono però quando viene detto loro che l’onere della prova di tali scempiaggini spetta a loro. Mi auguro che in questi giorni verrà introdotto l’obbligo vaccinale per il personale scolastico e chi non si adegua venga sbattuto fuori come si merita”.
P.G.