Dal 1° aprile stop all’obbligo vaccinale per il personale della scuola. Il messaggio arriva da oltre 2mila lettori della Tecnica della Scuola che in meno di diciotto ore hanno partecipato al sondaggio proposto dalla testata specializzata: ebbene, 9 su 10 dicono basta all’obbligo vaccinale del personale scolastico. E lo stop dovrebbe coincidere con la fine dello stato di emergenza, fissato dal Governo per il prossimo 31 marzo.
La richiesta che arriva dal mondo della scuola appare evidente: si vuole tornare alla normalità su tutti i fronti, anche su quello vaccinale.
Un no all’obbligo che unisce chi il vaccino l’ha fatto fino a oggi (e forse vorrebbe evitare la quarta dose) a chi (meno dell’1%) si è rivelato inflessibile e ha rinunciato pure allo stipendio pur di evitare la temuta iniezione. Ricordiamo che dal 9 marzo è entrata in vigore la Legge n. 18/2022, di conversione del decreto legge 7 gennaio 2022 n. 1 “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore”, che ha confermato l’obbligo vaccinale per il personale scolastico fino a metà giugno, come abbiamo più volte anticipato. Ed è a questo provvedimento che si indirizzano le proteste del mondo scolastico.
Sono gli insegnanti i maggiori rispondenti al sondaggio, quasi il 60%. Tra loro, i no all’obbligo toccano la punta del 90,1% a fronte di un 9,7% di sì.
Oltre ai docenti, un’alta categoria estremamente interessata all’argomento è quella dei genitori, le cui risposte al sondaggio rappresentano quasi il 30% del totale. E rappresentano anche i più contrari al prolungamento dell’obbligo vaccinale: tra i genitori, infatti, si dicono in disaccordo con il provvedimento vigente il 97,4% di coloro che hanno fornito il loro giudizio. Un dato molto vicino a quello degli studenti, tra i quali il no all’obbligo vaccinale dei propri docenti toccano il 96,3%.
Infine Ata e dirigenti scolastici sono accomunati reciprocamente da un 92,2% di no.
Le risposte al sondaggio sono giunte in modo equilibrato dal primo e dal secondo ciclo di scuola. Il primo ciclo infatti (primaria e secondaria di primo grado) risponde con un 45,3% di click al sondaggio; le risposte delle scuole superiori ammontano a un 45,2%. Meno interessata sembra invece la scuola dell’infanzia, con un 9,4% di risposte.
Il Nord Italia sembra infine “sentire” maggiormente l’argomento, con un 46,8% di risposte al sondaggio.
Precisiamo che l’indagine è stata realizzata dalla testata giornalistica “La Tecnica della Scuola” nel periodo che va dal 9 al 10 marzo 2022. Hanno partecipato 2.007 soggetti. Il sondaggio non ha carattere di scientificità: i risultati derivano da conteggi automatici.
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