A pochi giorni dall’introduzione dell‘obbligo vaccinale per il mondo scolastico, che sarà operativo dal prossimo 15 dicembre, di obbligo vaccinale si parla anche in commissione europea. A farlo è Ursula von der Leyen, che rispondendo a una domanda sulle sanzioni previste dalla Grecia per gli ultrasessantenni che rifiutano di vaccinarsi, in conferenza stampa a Bruxelles, esorta: l’Unione europea inizi a “discutere” dell’opportunità di introdurre il vaccino obbligatorio contro il covid-19.
E ricorda che ci sono ancora circa 150 milioni di individui che non hanno ricevuto la vaccinazione, un numero che include tuttavia anche chi la protezione dal virus l’ha ottenuta contraendo il Covid-19.
L’obbligo è competenza delle regioni
Ma precisa: l’obbligo di vaccinarsi “è comunque assoluta competenza degli Stati membri. Su questo non spetta a me dare alcuna raccomandazione”.
E torna sui numeri: “Abbiamo ora il 77% degli adulti vaccinati nell’Ue, e se prendiamo la popolazione totale è il 66%, il che significa che un terzo della popolazione europea non è vaccinata. Significa 150 milioni di persone senza vaccino: e sono tante”.
“Abbiamo una pandemia orribile e abbiamo vaccini che salvano la vita – continua – ma non vengono usati in modo adeguato dappertutto. Pertanto, questo è un enorme costo sanitario”.
Certo, ha proseguito, “non tutti possono essere vaccinati: i bambini molto piccoli, per esempio, o le persone in condizioni di salute particolari, ma la grande maggioranza potrebbe esserlo. Pertanto, penso che sia comprensibile e appropriato condurre questa discussione ora, su come possiamo incoraggiare e potenzialmente pensare alla vaccinazione obbligatoria all’interno dell’Ue. Per questo occorre discutere. Serve un approccio comune, ma penso – ha ribadito – che sia una discussione che deve essere fatta”.