Nel corso del tavolo tecnico sulla semplificazione amministrativa, partito al MIUR il 12 giugno, si è parlato anche del decreto sulle vaccinazioni obbligatorie.
In particolare, si è discusso dei numerosi adempimenti a carico delle scuole, che entro il 10 settembre 2017, dovranno richiedere a tutti gli iscritti dai tre ai sedici anni di età, la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni o l’esonero dalle stesse o l’avvenuta prenotazione della prestazione.
Secondo il decreto, inoltre, le istituzioni scolastiche dovranno segnalare alle ASL, entro i 10 giorni successivi, i nominativi degli inadempienti e a formalizzare ai genitori dei bambini ammessi alla frequenza della scuola dell’infanzia la non ammissione alla frequenza, qualora dovessero risultare non in regola con il piano vaccinale obbligatorio.
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Si tratta di operazioni gravose per le scuole, che saranno già impegnate, in quel periodo, con tutte le attività connesse all’avvio dell’anno scolastico.
I Sindacati hanno ribadito che non è corretto, ancora una volta, scaricare sulle scuole e sui dirigenti scolastici l’onere dei controlli, perché i compiti di controllo dovrebbero rimanere di competenza degli Uffici Vaccinazioni delle ASL.
Come sottolineato dalla Flc Cgil, “non comprendiamo perché si è deciso di delegare alle segreterie delle scuole questo compito estraneo al servizio di istruzione, pretendendo che esse acquisiscano certificazioni rilasciate da un’altra pubblica amministrazione, quando esiste una legge che lo vieta e che non viene derogata dal decreto. Non comprendiamo perché i dirigenti scolastici debbano assumere la decisione di non ammettere alla frequenza della scuola dell’infanzia i bambini non vaccinati, dopo averne accettato e confermato l’iscrizione“.
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