In attesa del Consiglio dei ministri che definirà nuove normative in merito all’obbligo vaccinale con particolare attenzione sul mondo della scuola, in vista della riapertura di settembre, i sindacati e la politica tornano a farsi sentire.
Del disaccordo tra le varie parti politiche ha già riferito il nostro direttore Alessandro Giuliani. I sindacati esprimono perplessità.
“Il vaccino si sta rivelando l’arma più efficace di contrasto al coronavirus, come attestano chiaramente i dati sulla diffusione del contagio. Vaccinarsi è il modo migliore per tutelarsi dal rischio di contagiare sé stessi e gli altri: per questo è anche un atto che risponde a principi di responsabilità e senso civico”. Così Maddalena Gissi, segretaria nazionale di Cisl scuola.
“Noi abbiamo chiesto da subito che al personale scolastico fosse riservata una corsia di accesso preferenziale alle vaccinazioni; se il numero dei non vaccinati è ancora alto, lo si deve in gran parte al modo incerto e contraddittorio con cui si sono susseguite informazioni e decisioni circa le tipologie di vaccino da utilizzare”.
E tira in ballo i precari, che potrebbero rappresentare una buona fetta dei 200mila docenti non ancora vaccinati: “Occorre risolvere quelle indecisioni e indicare in modo chiaro come la campagna di vaccinazione può essere portata a termine, includendo tra il personale scolastico anche i tanti precari ai quali va data la stessa possibilità di accesso del personale di ruolo”.
Quindi auspica che si riesca nell’obiettivo di una maggiore estensione della campagna vaccinale senza misure vincolanti. Il riferimento è chiaramente all’obbligo vaccinale degli insegnanti. Tuttavia – aggiunge – “il rifiuto di vaccinarsi dovrebbe essere legato a comprovate ragioni di natura sanitaria”.
Inizio scuola a settembre in presenza e in sicurezza? “Non ci si fermi al problema delle vaccinazioni,” conclude.
Anche il Ministero dell’Istruzione interviene sul tema caldo delle ultime ore. La sottosegretaria Barbara Floridia si esprime così: “Ovviamente un’alta percentuale di personale scolastico vaccinato rappresenta un tassello fondamentale nella strategia per la riapertura in presenza del prossimo anno scolastico“.
E precisa: “Per quanto riguarda la possibilità di prevedere l’obbligo vaccinale per i docenti è fin troppo chiaro che non è il Ministero dell’Istruzione a poter stabilire una cosa del genere, ci atterremo come sempre alle indicazioni del comitato tecnico scientifico e del Ministero della Salute”.
“Personalmente – conclude – in questa fase non ritengo l’obbligo vaccinale per la scuola una soluzione strettamente necessaria. È importante continuare a sollecitare, come io stessa sto facendo, il personale scolastico a vaccinarsi, soprattutto in quei territori in cui la percentuale di prof vaccinati risulta particolarmente bassa, nella consapevolezza che il numero di docenti vaccinati al momento supera l’80% e che abbiamo poco meno di 2 mesi per incrementare ulteriormente questa percentuale“.
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