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Obesità infantile: a scuola si fa poco sport

Il Ministero si è dotato di un quadro aggiornato del fenomeno sovrappeso e obesità tra i bambini grazie al progetto «Okkio alla salute», condotto dall’Istituto superiore di sanità per conto del Ministero. Si tratta di un progetto condotto con l’adesione di tutte le regioni italiane: un campione di 46.000 bambini della terza elementare, in 2.600 scuole, è stato intervistato, ed è risultato che il 23,6 per cento dei bambini è sovrappeso e il 12,3 per cento è obeso, con il risultato di un terzo di peso aumentato”. Questa è la risposta del ministro della salute Fazio ad un interrogazione parlamentare tenutasi il 23 febbraio 2011, relativa agli interventi per contrastare l’obesità infantile.
Secondo i dati riferiti dal Ministro, importanti sarebbero le differenze regionali: in Campania si registra il 27,8 per cento di sovrappeso e il 21 per cento di obesità nei bambini (fascia 6-11 anni), mentre in Friuli Venezia Giulia e Val d’Aosta le percentuali sono inferiori. Le cause principali sono da ricercare nel fatto che i bambini saltano la prima colazione, consumano merende con calorie e grassi, non mangiano abbastanza frutta e verdura e fanno poco movimento; infatti, solo un decimo fa attività fisica in modo adeguato, vedono troppa televisione e videogiochi e metà dei bambini ha un televisore in camera.
Obesità e soprappeso rappresentano quindi un problema di sanità pubblica e pertanto richiedono interventi e politiche intersettoriali, che dovrebbero interessare non solo il Ministero della salute e le regioni, ma anche il Ministero dell’istruzione, il Ministero dell’agricoltura, il Ministero dei trasporti, le province, le associazioni scientifiche, l’industria federalimentare e i produttori di alimenti.
Tra gli interventi specifici adottati dal Ministero della salute – continua il Ministro – vi è il programma Guadagnare salute, che è una strategia su quattro punti: sana e corretta alimentazione, attività fisica, lotta contro l’alcol, lotta contro il tabacco, con alleanze con il mondo della scuola, dell’agricoltura, urbanizzazione e sport.
A questo deve aggiungersi la recente istituzione da parte del Ministero della piattaforma nazionale sull’alimentazione, attività fisica e tabagismo con queste istituzioni e con l’industria, nonché le intese siglate con i Ministeri della pubblica istruzione, delle politiche giovanili, delle politiche agricole e forestali e, in particolare, della pubblica istruzione per definire strategie e azioni in grado di modificare comportamenti scorretti nei bambini e negli adolescenti nella scuola.
Si tratta di un percorso di formazione che parte dalla scuola e deve arrivare alle famiglie e ai bambini, perché troppa poca attività fisica c’è nelle scuole italiane e quindi bisogna agire in questa direzione.
Infine – conclude il Ministro – un ultimo aspetto molto importante, sempre con la pubblica istruzione, consiste nella costituzione di un tavolo tecnico per il reindirizzo della ristorazione scolastica, in un accordo recentemente siglato con la società italiana di pediatria e in un protocollo di intesa per un programma di interventi proprio per promuovere non solo l’educazione per una sana alimentazione, ma anche programmi di sorveglianza in collaborazione con i Ministeri”.
Lara La Gatta

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