Le festività appena trascorse hanno sicuramente fatto aumentare di peso adulti, giovani e bambini. Vale la pena ricordare che alla fine del 2022 l’Organizzazione Mondiale della Sanità Europa ha pubblicato un nuovo rapporto sulla “Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI)”, che intendeva misurare le tendenze del sovrappeso e dell’obesità tra i bambini in età scolare. Oggi, nella Regione Europea, 1 bambino su 3 soffre di sovrappeso o obesità, con tassi in aumento in molti Paesi. I dati hanno visto il coinvolgimento di quasi 411.000 bambini e bambine in età scolare e tra questi di età compresa tra i 6 e i 9 anni, in 33 Paesi.
La Società Italiana di Pediatria, che opera in 19 sezioni regionali, invita a riflettere sulla situazione dell’Italia, che si colloca al quarto posto per prevalenza di sovrappeso e obesità infantile con tassi appena al di sotto del 40%, superata solo da Cipro, Grecia e Spagna. Se si considera la prevalenza della sola obesità (escluso il sovrappeso), nella stessa fascia di età, il nostro Paese è al secondo posto.
I dati sono stati resi noti ufficialmente anche dal Dipartimento per lo Sport.
Obesità di bambini e bambine in Europa
Complessivamente, il 29% dei bambini di età compresa tra i 7 e i 9 anni al momento dell’indagine viveva in sovrappeso. La prevalenza tra i ragazzi in questa fascia di età era del 31%, mentre tra le ragazze era del 28%. Continuano a esserci grandi differenze tra i Paesi, con una prevalenza specifica di sovrappeso tra i bambini di 7-9 anni che va dal 6% del Tagikistan al 43% di Cipro. La più alta prevalenza di sovrappeso tra i bambini (di entrambe i sessi) è stata osservata a Cipro, in Grecia, Spagna e Italia (circa 41% maschi, circa 38% femmine). La prevalenza era più bassa in Tagikistan, Danimarca, Israele e Kazakistan. Globalmente, la prevalenza dell’obesità tra i bambini di età compresa tra i 7 e i 9 anni nei 33 Paesi partecipanti della Regione Europea dell’OMS è stata del 12%, per l’Italia circa 16% e circa il 22% nella fascia di età più alta.
Andare a scuola a piedi
Il rapporto mette in evidenza come l’ambiente fisico offra diverse opportunità di partecipazione all’attività fisica, e le scuole rappresentino un ambiente chiave per incoraggiare l’attività fisica. Complessivamente, nei 28 luoghi di studio che hanno raccolto i dati, solo il 41% dei bambini di età compresa tra 6 e 9 anni ha viaggiato attivamente da e verso la scuola (a piedi, in bicicletta, pattinando o con scooter non a motore), mentre il 50% ha viaggiato in veicolo a motore (auto, scuolabus o mezzi pubblici). La percentuale di bambini che si reca attivamente a scuola varia dal 6% di San Marino al 98% del Tagikistan, per l’Italia la percentuale è di circa il 24%. È del 66% nel nostro Paese quella di bambini che si recano e tornano da scuola con un veicolo motorizzato. Nella maggior parte delle località in cui sono stati raccolti i dati, i bambini di genitori con un basso livello di istruzione avevano maggiori probabilità di andare a scuola a piedi, in bicicletta o con i pattini rispetto a quelli i cui genitori avevano un elevato livello di istruzione.
Lo sport
La percentuale di bambini che praticano sport o danza per almeno due ore a settimana varia dal 27% del Kazakistan all’86% di San Marino, seguito da Irlanda (80%) e Grecia (77%). Nel nostro Paese circa il 67%. La percentuale di bambini che non hanno mai praticato sport o danza varia dal 7% di San Marino al 70% del Kazakistan, seguito dalla Macedonia del Nord (60%) e dalla Romania (57%). Per la nazione italiana è circa il 22%.
Nella maggior parte dei Paesi, la percentuale di ragazzi che praticano sport/danza per almeno due ore alla settimana è superiore a quella delle ragazze. Le differenze maggiori sono state osservate in Austria, Macedonia del Nord, Portogallo, Montenegro e Croazia, per l’Italia circa 9 punti percentuali. Il rapporto fornisce anche dati sullo stile di vita dei bambini. Sebbene l’87% di essi trascorra almeno un’ora al giorno in giochi attivi o vigorosi, solo il 43% mangia frutta ogni giorno e il 34% verdura. Inoltre, il 43% trascorre almeno due ore al giorno guardando la TV o utilizzando dispositivi elettronici.