Attualità

Obesità, preoccupano i dati europei per gli studenti della scuola primaria: oltre il 30 % ne è affetto

In Europa persistono gravi problemi di salute ed alimentazione tra gli adolescenti, specie i fanciulli, poco interessati allo svolgimento di attività fisica a scuola e affetti da vita sedentaria. Oltre all’aumento del tasso di psicopatie tra i giovani aumentato a dismisura a seguito delle chiusure – i cui effetti restano discussi in seno alla comunità scientifica internazionale – dovute all’emergenza sanitaria secondo l’OMS appena ufficialmente conclusasi, l’obesità preoccupa specialisti, genitori, docenti ed un sistema sanitario affannoso, non in grado di gestire tutte le patologie correlate all’obesità quali cardiovascolari, respiratorie e motorie che possono interessare il futuro dei giovani studenti interessati. I recenti dati, provenienti da report emessi a livello europeo, fanno luce su un quadro a dir poco raccapricciante: oltre il 30 % degli studenti della scuola primaria – per i quali l’avviamento di corsi di scienze motorie e sportive è ancora ampiamente limitato ed assai discusso in Europa – è affetto da qualche forma di obesità, ovvero uno stato di massa corporea superiore al quoziente di base sull’altezza. Ciò ha portato alcuni paesi europei – specie Polonia, Germania, Austria e Olanda . a quasi duplicare le ore di educazione fisica con il fine di promuovere uno stile di vita sano proporzionale ad una vita alimentare in linea con gli standard dell’OMS. A livello interno del Belpaese, è la Campania a soffrire di un tasso di obesità doppio per i giovani della scuola primaria rispetto ai dati nazionali.

Il quadro allarmante dipinto dagli esperti

Un nuovo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sui livelli di obesità in Europa, pubblicato mercoledì scorso, mostra che circa un bambino su tre in età scolare convive con l’obesità o è in sovrappeso, e questo numero è destinato solo ad aumentare ulteriormente. L’OMS European Regional Obesity Report 2022, è stato lanciato dagli esperti di 16 leader europei e Capi di Stato, nella capitale croata. I dati sull’obesità infantile per la regione europea dell’OMS dipingono un quadro allarmante. “I nostri bambini crescono sempre più in ambienti che rendono molto difficile per loro mangiare bene ed essere attivi. Questa è una delle cause principali dell’epidemia di obesità”, ha affermato il dott. Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’OMS per l’Europa. Sulla base delle tendenze attuali e guardando esclusivamente all’obesità nella regione europea dell’OMS, che copre 53 paesi in Europa e Asia centrale, il World Obesity Atlas 2023 pubblicato dalla World Obesity Federation prevede che tra il 2020 e il 2035 ci saranno:

  • un aumento del 61% del numero di ragazzi che convivono con l’obesità,
  • un aumento del 75% del numero di ragazze che convivono con l’obesità, con un totale di 17 milioni di ragazzi e 11 milioni di ragazze di età compresa tra 5 e 19 anni che vivono con l’obesità nella regione nel 2035.

Si prevede che i problemi relativi al sovrappeso e all’obesità in tutte le fasce d’età costeranno alla regione europea dell’OMS 800 miliardi di dollari all’anno entro il 2035.

Che fare? I suggerimenti dell’OMS

La Regione Europea dell’OMS ha individuato tre azioni specifiche per contrastare le proiezioni attuali e aiutare a prevenire il peggioramento di questa silenziosa epidemia:

  • Prevenire è meglio che curare: gli sforzi per ridurre l’obesità infantile devono iniziare presto, fin dalla gravidanza e dalla prima infanzia. La prevenzione deve concentrarsi su una buona alimentazione in tutte le fasi della vita di un individuo. Gli sforzi di prevenzione sono necessari anche nelle case, nelle scuole e nella comunità in generale.
  • Regolamentare l’industria alimentare e delle bevande: le politiche più efficaci per affrontare l’obesità infantile includono l’imposizione di una tassa sulle bevande zuccherate, la richiesta di un’etichettatura chiara sulla parte anteriore della confezione e la limitazione della commercializzazione di cibi malsani ai bambini.
  • Promuovere l’attività fisica, specie a scuola: ciò include una migliore progettazione urbana e politiche di trasporto, l’attività fisica nel curriculum scolastico e nelle attività extracurriculari e messaggi chiari per sostenere stili di vita attivi durante tutto il corso della vita.

L’Italia rimane uno dei paesi d’Europa con il più alto tasso di obesità infantile e tra gli studenti. Un’indagine su un campione di 50mila bambini di terza elementare mostra che il 20,4% è in sovrappeso, il 9,4% obeso e il 2,4% gravemente obeso, dati che rimangono preoccupanti nonostante il trend in calo nell’ultimo decennio. Preoccupano i dati, come rivela l’ISS, delle regioni meridionali, tra cui Campania, Basilicata e Calabria, con dati di obesità quasi doppi rispetto alla media nazionale.

Andrea Maggi

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