Succede a Roma, al Liceo scientifico Nomentano, da lunedì scorso occupato da una minoranza di studenti, circa trecento su 1700, che costringono la maggioranza a non fare lezione. E allora la preside decide, insieme col Consiglio d’Istituto, con voto contrario di tre professori su 15 partecipanti, di avviare la didattica a distanza per garantire al resto dei ragazzi il diritto allo studio. Una scelta inusitata che fa inalberare la Flc-Cgil che nella persona del suo segretario generale, Francesco Sinopoli, tuona: “E’ totalmente sbagliato, inconcepibile, oltre che poco etico, usare la dad durante l’occupazione. Non si può fare perché la didattica a distanza è prevista solo in caso di emergenza sanitaria”.
Ma sembra pure che dalle parole si sia passato ai fatti perché la preside denuncia di avere ricevuto una diffida dalla Cgil: “E’ una dittatura, il diritto di pochi prevale su quello di molti. Sono arrabbiatissima. Si sono messi in mezzo i sindacati. Ho ricevuto una lettera lunedì ed una diffida ieri dalla Cgil che mi invitava a ritirare la circolare per attività anti sindacale. Ma mi chiedo: quale sarebbe l’interesse del docente? E poi oggi in Consiglio d’istituto i ragazzi hanno detto che sono appoggiati dal più grande sindacato di categoria. Ma gli studenti sono lavoratori? Da quando hanno un sindacato? Eppure anche il direttore dell’Usr Lazio, Pinneri, stamattina mi ha garantito: ‘Io la sostengo’. Ma in Italia bisogna arrendersi alla prepotenza della minoranza”.
E aggiunge ancora la dirigente: “Le richieste delle povere famiglie, che avendo i figli a casa chiedono la dad, sono legittime, ma chi dovrebbe avere a cuore l’interesse dei ragazzi se ne frega. Vincono 350 studenti su 1.750, obbligano i compagni a stare a casa a non fare niente e mi dicono che i genitori che chiedono la didattica a distanza devono capire che c’è l’occupazione! Parliamone. Ho una mamma che mi scrive: aiutatemi, mio figlio aveva appena preso il ritmo. Non posso aiutarla. Sono stata attaccata da tutti, salvo che dai genitori. E’ il colmo: si difende il diritto ad un reato piuttosto che uno costituzionalmente garantito come quello allo studio”
A questo parole Sinopoli risposnde: “La diffida della Cgil è legittima: C’entra per quanto riguarda i docenti perché la dad è usata al di fuori degli scopi per cui è prevista. Inoltre non vedo perché il nostro sindacato non possa relazionarsi con i movimenti studenteschi. La Dirigente ha una concezione della scuola che non corrisponde a quanto accaduto dal ’68 in poi”.
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