Come abbiamo scritto, dopo che è stata proclamata un’occupazione in un liceo di Roma, i docenti della scuola hanno deciso di organizzare una “manifestazione silenziosa” per protestare contro la decisione degli studenti, che ha avuto luogo oggi, 2 dicembre.
La dirigente del liceo romano ha chiesto l’autorizzazione per lo svolgimento del sit-in sia alla Questura sia al Direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, la dottoressa Anna Paola Sabatini. “È una manifestazione per riavere la scuola, non una contro occupazione”, precisa la preside nella piazza a pochi passi dalla prefettura, come riporta Ansa.
“Il dialogo è da usare sempre e comunque anche su posizioni distanti, come educatori non possiamo favorire la frattura. L’incontro di oggi è per testimoniare che a scuola le cose si possono dire nei modi consueti”, ha aggiunto sostenendo che “non abbiamo ricevuto alcun tipo di contatto con gli occupanti barricati all’interno dell’istituto. Non abbiamo nessun tipo di informazione, nemmeno sulla durata”. E si è chiesta: “hanno mai scritto a me? Si tende a utilizzare i social. Miro a che i ragazzi escano pacificamente in autonomia”.
Per i docenti in piazza, l’occupazione degli studenti è “un mancato riconoscimento della dignità dei professori che rimangono protagonisti di un teatro adolescenziale”. Un insegnante di matematica ribadisce: “noi siamo le uniche vittime dell’occupazione”. E sui bassi numeri della partecipazione alla manifestazione silenziosa per i docenti “nessuno vuole vincere. Non è una gara”. In piazza presenti anche alcuni genitori e tre studentesse contrari all’occupazione.
In una nota gli studenti in protesta hanno invitato i docenti “a prendere parte a questa protesta” al loro fianco per “cercare di lavorare insieme a un modello di scuola alternativo”.
“Il segnale che arriva dal liceo dove studenti, docenti e genitori hanno detto no ad azioni che privano la maggioranza degli alunni del diritto costituzionale allo studio, è di grande importanza civile ed educativa. Al posto dello stanco, illegittimo e dannoso rito delle occupazioni i regolamenti delle scuole prevedono il democratico strumento delle autogestioni che può arricchire l’esperienza formativa dei giovani”, queste le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
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