La vicenda dell’occupazione del liceo Brera di Milano continua tenere banco. Tutto era iniziato lunedì con il tentativo di ingresso nell’istituto, riuscito per circa 80 ragazzi e non andato a buon fine per altri, bloccati dalla chiusura delle porte effettuata dal personale della scuola. Nel trambusto si erano registrate la caduta del vicepreside portato al pronto soccorso per accertamenti e l’intervento da parte dei carabinieri.
Il seguito dell’occupazione è stato raccontato dall’agenzia ‘Dire’ che ha spiegato come circa 70 studenti sono rimasti chiusi nel cortile, senza cibo né elettricità, costretti a dover fare i propri bisogni all’aperto perché impossibilitati ad utilizzare i bagni. Questa la nottata dei ragazzi, rimasti all’aperto per evitare l’occupazione di tutto l’istituto. Occupazione che è poi continuata con l’ingresso degli altri studenti la mattina seguente.
I motivi dell’occupazione sono da ricercare nelle mobilitazioni delle ultime settimane avvenute nelle scuole di Milano. In questo caso però la protesta è stata più forte, con un braccio di ferro con la dirigenza. Secondo quanto affermano i ragazzi, la preside Emilia Ametrano, che voleva impedire l’occupazione, avrebbe vietato agli studenti l’utilizzo di spazi scolastici e chiuso i ragazzi tra il cortile e il corridoio, chiudendo la porta di sicurezza con un lucchetto e sottraendo i power bank per ricaricare i cellulari.
Versione diversa invece quella della dirigente che spiega come i ragazzi siano rimasti bloccati perché entrati di notte quando alcuni locali della scuola sono chiusi. Sempre la dirigente ha negato all’agenzia ‘Dire’ di aver impedito il passaggio di cibo e beni agli studenti, ma anzi di aver portato loro coperte, caffè e altro con la supervisione della polizia. Versione contestata dagli occupanti che parlano di ingresso bloccato anche per i genitori che volevano vedere i propri figli e confermata da una mamma. Una situazione illegale secondo i rappresentanti degli studenti con querele in arrivo.
Protestano gli studenti, appoggiati dai genitori. Alla base ci sarebbero delle mancanze dell’istituto come la mancata Dad per gli studenti che hanno avuto il Covid, docenti assenti o inadeguati, assenza di progetti e di Pcto per gli studenti. Ma la preside smentisce e dichiara di aver applicato la normativa Covid come regolamento.
Insomma una vicenda con ancora tanti punti da chiarire.
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