Gli Istituti Tecnici Professionali rappresentano la grande sfida del governo Draghi e del ministero dell’istruzione guidato da Bianchi. Sia il premier che il ministro si sono esposti più volte a favore degli Its, sempre più valide alternative al post diploma e formativi per le nuove professioni del futuro.
Iscrizione che viene consigliata ai giovani, seppur le ultime statistiche di Eurostat consegnano la maglia nera al Sud Italia per quanto riguarda l’occupazione post istituti e programmi professionali. I ragazzi di Campania, Calabria e Sicilia sono quelli che fanno più fatica in tutta Europa a trovare lavoro, con il 33,26 e 25% per quanto riguarda i neodiplomati.
Le disparità regionali emergono in maniera evidente nel nostro Paese. La Provincia autonoma di Bolzano fa meglio della media europea con l’88% di occupati tra i giovani con una formazione professionale, il Veneto si attesta subito dopo con il 79%, seguito da Friuli-Venezia Giulia (72%) ed Emilia-Romagna (71%). La media europea del 2020 è del 76%, l’obiettivo dell’Ue è quello di raggiungere l’82% entro il 2025.
Le percentuali più alte (100%) vengono raggiunte dal Lussemburgo, due regioni olandesi, una tedesca e una svedese.
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