In questi ultimi giorni diversi istituti si stanno mobilitando per occupare e autogestire le proprie scuole. A tal riguardo, l’ANP ha voluto precisare la propria posizione con una nota che riportiamo.
In riferimento alle occupazioni degli istituti scolastici che si stanno verificando in questi giorni non possiamo non esprimere il nostro pieno dissenso per un’azione che sa di rito stanco e inconcludente, che lede il diritto allo studio della maggior parte degli studenti non aderenti e che si configura inoltre come interruzione di pubblico servizio.
Queste dissennate azioni di protesta incrinano inoltre il sereno rapporto interno alle comunità scolastiche in cui tutti gli educatori, docenti e dirigenti, cercano quotidianamente di lasciare spazio di iniziativa agli studenti, accogliendo le loro richieste con disponibilità umana, formativa e culturale, naturalmente negli ambiti di loro pertinenza.
Organizzare le occupazioni rivendicando generici diritti al miglioramento della scuola, ma calpestandoli con i reali comportamenti, è indice di assoluta incoerenza da parte di chi ne è organizzatore: e non solo non si producono miglioramenti, ma molto spesso si ritrovano, dopo le occupazioni, devastazione e distruzione, con necessità di spesa di decine e decine di migliaia di euro per ripristinare la situazione quo ante. Di tutto questo abbiamo testimonianze fotografiche degli anni scorsi e in questi giorni di quanto accaduto presso l’IIS Giorgi Woolf di Roma.
Di fronte a questo quadro i dirigenti scolastici pretendono dalle altre istituzioni e dalle forze dell’ordine sostegno e azione immediata al fine di ripristinare una situazione di legalità e di diritto all’istruzione per tutti gli studenti.
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