Home Alunni Occupazioni delle scuole? Ancora non se ne parla

Occupazioni delle scuole? Ancora non se ne parla

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Non sembra essere iniziata la stagione delle occupazioni delle scuole, il cui punto di rottura tradizionale è stato sempre il mese di novembre, anche se, dicono in tanti, il primo avvio, che servirebbe pure come avviso alla carica, si avrebbe con la manifestazione che si terrà a Roma il 15 novembre in occasione della giornata internazionale degli studenti. 

In ogni caso, sporadici assalti per occupare le scuole si sono avuti in questi giorni additando una serie di cause, come cantieri che bloccano parzialmente le attività didattiche e qualche altra in accordo con la dirigenza che ha chiesto ai ragazzi una sorta di sostegno per accelerare interventi strutturali nella scuola da parte della Regione.

Secondo l’Agenzia Nova, tuttavia, sarebbe in corso qualche occupazione “politica” simbolica, motivata come sostegno alla Palestina, come è accaduto in un liceo romano “occupato” mettendo sulla finestra dell’Istituto uno striscione con accanto la bandiera di quel martoriato popolo.

Sembra inoltre che circa 150 studenti si siano riuniti in assemblea nel corso della quale sarebbe stato confermato l’obiettivo di  stabilire un confronto proprio sulla piega da dare ad una eventuale occupazione.

In ogni caso la maggior parte dei collettivi studenteschi della Capitale, si legge su Agenzia Nova, sarebbero in attesa di quello che hanno chiamato “No Meloni Day” a cui si potrebbe unire il fronte universitario della “Sapienza”, ma a conclusione delle elezioni per le rappresentanze negli organi centrali e nelle assemblee di facoltà, che si terranno dal 19 al 22 novembre. E dunque l’interno della città universitaria per ora è occupato solamente da cartelli, banchetti e volantini delle varie liste candidate. 

In ogni caso, al momento, e nonostante il periodo delle occupazioni e delle proteste sia proprio quello, non ci sarebbero movimenti né sentori di occupazioni sia nelle scuole che nelle università: “Il clima è abbastanza sereno, a differenza dello scorso anno, quando le proteste erano all’ordine del giorno”, così alcuni studenti universitari.