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Occupazioni, genitori a fianco dei figli. Gramellini: “A scuola si impara anche a trasgredire. Come si fa con noi tra i piedi?”

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Il giornalista e conduttore Massimo Gramellini ha commentato, sul suo consueto spazio su Il Corriere della Sera, la decisione di alcuni genitori di stare al fianco dei figli che hanno occupato il loro liceo, a Roma, o di manifestare contro la protesta.

“Ridicolo”

Gramellini è stato molto critico circa l‘intrusione dei genitori nella vita scolastica dei ragazzi. “Oltre al senso del ridicolo, che evidentemente però si è smarrito da tempo, li accomuna questo dannato bisogno di rivivere l’adolescenza per interposto pargolo, ma soprattutto l’ansia di evitargli qualsiasi trauma”.

“Milioni di adulti (compresi loro) sono sopravvissuti alle occupazioni, sia che facessero parte delle minoranze motivate che le organizzavano, sia che si riconoscessero nelle maggioranze che si accodavano o le subivano. Per molti ragazzi si tratta della prima vera esperienza conflittuale in un luogo diverso dalla famiglia. Un rito di passaggio che, per essere tale, richiede la presenza dei professori, ma l’assenza dei genitori. Di tutti i genitori, occupanti e contro-occupanti”.

“Un’educazione senza contrapposizione è come una terra senza confini”

“Del poco che ho capito finora, riguardo a questo mestiere complicatissimo, da un lato un genitore deve sempre esserci per i figli, ma dall’altro deve saper allentare il cordino invisibile con cui vorrebbe tenerli legati a sé. A scuola vanno per imparare, anche a trasgredire. E come potranno mai farlo con noi tra i piedi? Si tratta di un gioco delle parti, ma se gli adulti interpretano lo stesso ruolo dei giovani, il gioco finisce e subentra il caos. Un’educazione senza contrapposizione è come una terra senza confini: un deserto. E nei deserti, di solito, ci si perde”, ha concluso.

Le parole contrariate dei prof

Una parte consistente dei genitori degli studenti del liceo di Roma in questione giustifica l’occupazione dell’istituto superiore capitolino e ritiene che il collegio dei docenti, su iniziativa della dirigente scolastica, abbia sbagliato ad attuare il 2 dicembre la “contro occupazione” silenziosa in piazza Santi Apostoli.

Sempre il 2 dicembre, mentre stava per iniziare un’assemblea degli studenti occupanti insieme ai genitori, una madre ha dichiarato all’Ansa: “Le occupazioni che facevamo noi erano l’opposto rispetto a quelle che fanno i ragazzi oggi. Adesso sono organizzate e costruttive, hanno l’intenzione di migliorare la scuola e il dialogo con la preside che invece si trincera dietro a un muro”.

Durante la “contro occupazione” dei docenti in piazza, alcuni insegnanti hanno giudicato l’operato degli allievi “un mancato riconoscimento della dignità dei professori che rimangono protagonisti di un teatro adolescenziale”.

Un insegnante di matematica ha detto: “noi siamo le uniche vittime dell’occupazione”. E sui bassi numeri della partecipazione alla manifestazione silenziosa per i docenti “nessuno vuole vincere. Non è una gara”. In piazza presenti anche alcuni genitori e tre studentesse contrari all’occupazione.

Redazione

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