Siamo entrati in autunno e, come da tradizione, si torna a parlare degli studenti che decidono di occupare gli istituti superiori per protesta contro le politiche del Governo sul fronte dell’istruzione pubblica.
Su questo genere di iniziative, non sempre si riscuotono commenti unanimi. Anche tra gli stessi docenti, c’è chi si dice solidale con gli studenti, ricordando spezzo che si tratta quasi di un rituale: un “passaggio” verso l’età adulta. C’è chi, invece, è inflessibile, anche perché si buttano settimane intere di lezioni. Tra costoro risultano quasi sempre i dirigenti scolastici, che in queste occasioni si ritrovano alle prese con impegni e responsabilità triplicate. Come Mario Rusconi, presidente Anp Lazio: tra i più intransigenti contro queste azioni studentesche.
Dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi, orientate a ricordare l’inutilità di certe iniziative, stavolta il sindacalista è tornato sull’argomento nel giorno in cui le forze dell’ordine, all’alba, hanno bloccato un gruppo di studenti del liceo artistico Via di Ripetta, nel centro di Roma, mentre tentavano di occupare l’istituto: gli studenti, la cui posizione è ora al vaglio dei carabinieri, per entrare all’interno avrebbero danneggiato l’impianto dall’allarme e rotto anche alcuni infissi.
Rusconi ha ricordato che “si avvicina anche il caratteristico periodo pre-natalizio con un fenomeno tipicamente italiano: quello delle occupazioni degli istituti. Sono fenomeni che noi delegittimiamo completamente. Vorrei che ci fosse una presa di posizione molto precisa dalle autorità scolastiche e non solo, soprattutto per evitare incidenti e danni come accaduto al Virgilio”.
“Fino ad ora a Roma – ha concluso – ci risultano occupati dagli studenti due licei: il Newton e il Socrate. Dopo quanto successo al Virgilio, che non è più occupato ma ha dato il là alle occupazioni, è possibile una contaminazione”.
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