È stato pubblicato il documento OCSE 2024, Education at a Glance 2024: OECD Indicators, che fornisce un’analisi dettagliata dello stato dell’educazione a livello globale, concentrandosi su vari indicatori legati a partecipazione, risorse investite, risultati educativi e l’equità del sistema scolastico.
Ecco un riassunto dei temi principali trattati.
L’istruzione è fondamentale per migliorare le prospettive sociali ed economiche degli individui. Il rapporto esamina i sistemi educativi di diversi Paesi membri dell’OCSE e partner, con l’obiettivo di fornire indicatori comparabili a livello internazionale per supportare politiche più efficaci ed eque. L’edizione 2024 si concentra principalmente sull’equità educativa, analizzando come lo sfondo familiare e socioeconomico influiscano sui risultati scolastici.
Negli ultimi anni, si sono osservati miglioramenti nei tassi di occupazione e nei livelli di istruzione per i giovani adulti. Ad esempio, il tasso di disoccupazione per i giovani tra i 18 e i 24 anni è sceso dal 16% nel 2016 al 14% nel 2023. Tuttavia, nonostante i progressi in termini di partecipazione educativa, i risultati di apprendimento sono rimasti invariati o peggiorati in molte nazioni. Questo sottolinea l’importanza di rafforzare le competenze fondamentali come la matematica e la lettura.
Le ragazze tendono a superare i ragazzi in vari ambiti educativi, con tassi di successo scolastico superiori e una maggiore probabilità di completare l’istruzione terziaria. Tuttavia, nonostante queste conquiste, le donne affrontano ancora sfide nel mercato del lavoro. Il tasso di occupazione per le donne senza un diploma di scuola secondaria è inferiore di 25 punti percentuali rispetto a quello degli uomini, e persino tra i laureati, le donne guadagnano in media il 17% in meno rispetto agli uomini.
L’origine familiare gioca un ruolo significativo nell’influenzare i risultati scolastici. I bambini provenienti da famiglie a basso reddito hanno meno probabilità di frequentare l’educazione prescolare, e questo divario si amplia a mano a mano che avanzano nei vari livelli educativi. Ad esempio, solo il 19% degli adulti i cui genitori non hanno completato l’istruzione secondaria superiore ha un titolo universitario.
L’educazione della prima infanzia viene evidenziata come un fattore chiave per ridurre le disuguaglianze educative. Molti paesi OCSE hanno abbassato l’età di ingresso all’istruzione obbligatoria per includere l’istruzione pre-primaria. Tuttavia, persistono differenze di accessibilità e costo, soprattutto per le famiglie a basso reddito.
Molti Paesi affrontano una carenza di insegnanti qualificati, che si riflette soprattutto nelle scuole situate in comunità svantaggiate. Alcuni Paesi offrono incentivi finanziari per attrarre insegnanti in queste aree, ma misure economiche da sole non bastano. È necessario un supporto professionale adeguato e un riconoscimento pubblico del lavoro svolto in contesti difficili.
Il rapporto esamina anche le risorse finanziarie investite nell’istruzione, suddividendo l’analisi tra investimento pubblico e privato. Si osserva una crescita della spesa pubblica nell’istruzione della prima infanzia in molti Paesi, con un incremento medio del 9% tra il 2015 e il 2021.
Le differenze socioeconomiche influiscono sull’accesso all’istruzione, con significative disparità nelle competenze matematiche e nei risultati di apprendimento tra studenti provenienti da contesti socioeconomici diversi. Ad esempio, nei paesi OCSE, gli studenti di famiglie con un basso status socioeconomico hanno il 40% di probabilità in meno di raggiungere la competenza minima in matematica rispetto a quelli provenienti da famiglie più benestanti.
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