Attualità

Ocse: 25 anni fa si studiava meglio e di più. Oggi mancano le competenze

CobasCobas

Forse per molti non è una novità, ma purtroppo la diagnosi è dolorosa e poco promettente per il futuro: 20 anni fa si studiava di più e meglio rispetto ad oggi, dove, come più volte riportato anche da questa testata, gli studenti neodiplomati sembra che non abbiano sempre una preparazione brillante.

Infatti, uno studio dell’Ocse pubblicato sul Corriere della Sera dei giorni scorsi, mette a paragone le rilevazioni degli anni scolastici dell’ultimo decennio del ‘900 con quelle del 2012 e i risultati sono piuttosto chiari: le riforme, in termini di istruzione, degli ultimi 15 anni hanno depotenziato l’insegnamento agli alunni.

 

PROBLEMA DI COMPETENZE

Di conseguenza, come fa notare il responsabile del progetto Ocse, Marco Paccagnella, chi oggi ha quaranta o cinquant’anni possiede un livello di preparazione superiore di chi ne ha venti, ovvero i neodiplomati di oggi.

Il problema principale, secondo Paccagnella, deve essere rintracciato in primo luogo sulle competenze adeguate, ovvero, la scuola italiana degli ultimi anni non ha saputo proporre un’offerta formativa aderente con le necessità del mercato del lavoro e più in generale con la società del 2000.

E’ anche vero che, tolta la Polonia, questa tendenza più o meno, è piuttosto comune nel resto d’Europa, anche se però, non pare abbia lo stesso impatto e la stessa risonanza che in Italia.

COSA MIGLIORARE

Tutto questo sembra configgere con gli ultimi dati relativi alle votazioni degli ultimi esami di maturità: ben il 98 per cento degli studenti, infatti, ha superato l’esame di maturità con votazioni che indicherebbero un buonissimo stato di salute della scuola italiana, dati i molti cento e cento e lode.

Ma si sa che, a volte i numeri hanno bisogno di essere analizzati ed interpretati nella giusta direzione: il modello formativo di oggi delle scuole non si adegua ai criteri di apprendimento degli studenti, puntualizza l’Ocse, mentre 20 o 25 anni anni fa l’apprendimento si basava su poche fonti di formazione, ma sicure ed accreditate.

Oggi il problema di reperire le fonti non esiste, anzi, l’overdose di informazioni è già di per sé una faticaccia, in quanto bisogna controllare e verificare una mole di informazioni molto elevata.

Ma non basta: la scuola, per rientrare al passo con i tempi deve mettere di lato le nozioni e i contenuti a favore dello sviluppo del metodo, del ragionamento e dei lavori di gruppo, ovvero un’impostazione dell’istruzione maggiormente rivolta verso la pratica lavorativa.

 

Fabrizio De Angelis

Articoli recenti

Papa Francesco dava sostegno e forza ai bambini fragili e senza scuola, dal mondo dell’Istruzione l’impegno seguire il suo esempio – LE TESTIMONIANZE

È fortissimo il cordoglio per l’inaspettata perdita di Papa Francesco. A poche ore dalla sua…

21/04/2025

Ma cosa è “scientifico”? Qualche domanda ai difensori delle vecchie Indicazioni Nazionali

Con riferimento all’ intervista di Alessandro Giuliani al prof Corsini vi invio queste considerazioni. Non…

21/04/2025

Il prosit della luna, romanzo di Silvana Carbonaro intorno alla sodale amicizia

Fabrizio e Manlio, due amici che ad ogni adunata fascista si cercano per la ritualità…

21/04/2025

Docenti perdenti posto, rientrano nel pieno diritto di fare domanda di mobilità al di fuori di qualsiasi vincolo attuale e futuro

Un docente che è stato individuato perdente posto per l'anno scolastico 2025-2026 ci chiede quale…

21/04/2025

Indicazioni nazionali: scontro totale fra esperti, Ministro e “Commissione Perla”

Lo scontro sulle Nuove Indicazioni per il primo ciclo si fa ogni giorno più aspro.Nel…

21/04/2025

Elenchi aggiuntivi prima fascia GPS, gli idonei ai concorsi PNRR rimangono in graduatoria per il ruolo?

Gli aspiranti, che abbiano acquisito o intendano acquisire il titolo di abilitazione e/o specializzazione entro…

21/04/2025