I docenti italiani hanno in media 5 anni in più rispetto ai Paesi dell’Ocse: la loro età media è di 49 anni, mentre si ferma a 44 anni quella degli altri Paesi componenti l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Un dislivello simile riguarda i dirigenti scolastici, che in Italia hanno in media 56 anni, contro i 52 anni media degli altri Paesi. I dati sono contenuti nell’indagine internazionale sull’insegnamento e l’apprendimento TALIS (Teaching and Learning International Survey) dell’Ocse per il 2018, pubblicata il 19 giugno.
Sul dato medio di uscita posticipata dalla scuola pesano molto, evidentemente, le ultime riforme previdenziali che hanno alzato di molto l’età del pensionamento, sia per quanto riguarda l’uscita di anzianità sia vecchiaia.
In ognuno dei 48 Paesi partecipanti è stata operata una selezione casuale di un campione di 200 scuole, rappresentativo di circa 4.000 insegnanti.
In Italia sono stati coinvolti 3.612 docenti e 190 dirigenti scolastici delle Scuole secondarie di I grado.
Dalla ricerca emerge anche che il 78% dei docenti e il 69% dei dirigenti scolastici è di sesso femminile (68% la percentuale media delle docenti e 47% quella delle dirigenti scolastiche nei Paesi OCSE).
Il 97% dei docenti concorda nel definire positive le relazioni tra studenti e insegnanti.
E ancora: il 35% degli insegnanti lavora in scuole in cui almeno il 10% degli studenti ha un background migratorio (a fronte di una media OCSE del 17%).
Il 3% dei dirigenti scolastici segnala atti di bullismo tra i propri studenti, percentuale comunque inferiore alla media del 14% registrata negli altri Paesi
L’Ocse è andata anche a verificare come si realizza una lezione “tipica”: i docenti italiani dedicano il 78% del tempo in classe all’insegnamento e all’apprendimento, la stessa media degli altri Paesi della rilevazione.
In Italia, il 74% degli insegnanti valuta regolarmente i progressi degli studenti osservandoli e fornendo un riscontro immediato.
Sempre nel nostro Paese, il 64% degli insegnanti ha ricevuto una formazione iniziale su contenuti disciplinari, pedagogia e sulla gestione della classe (media dei Paesi OCSE 79%).
Per quanto riguarda i dirigenti scolastici, il 61% di quelli italiani ha completato un programma o un corso di amministrazione scolastica o di formazione per dirigenti (a fronte di una media degli altri Paesi del 54%).
In media, in Italia, infine, il 31% dei dirigenti scolastici riporta che la qualità dell’istruzione nella propria scuola è frenata da un’inadeguatezza della tecnologia digitale per la didattica (25% media dei Paesi OCSE TAL).
Il 94% dei dirigenti scolastici riferisce che i loro docenti ritengono che bambini e giovani debbano apprendere che le persone di culture diverse hanno molto in comune (media OCSE del 95%).
Partecipare alla formazione in servizio è comune tra insegnanti e dirigenti scolastici in Italia.
Il 93% dei docenti (media OCSE 94%) e il 100% dei dirigenti scolastici (media OCSE 99%) ha frequentato almeno un’attività di sviluppo professionale nell’anno precedente all’indagine.
Inoltre, i docenti italiani sembrano soddisfatti della formazione ricevuta: l’84% riferisce un impatto positivo sulla propria pratica d’insegnamento, mostrando livelli più elevati di autoefficacia e soddisfazione lavorativa. La percentuale è superiore alla media dell’82% degli altri Paesi.
Nel nostro Paese l’81% dei docenti partecipa a corsi di formazione e seminari, mentre il 25% fruisce della formazione basata sull’apprendimento tra pari e sul coaching.
Lo studio attesta poi che in media il 47% degli insegnanti italiani consente “frequentemente” o “sempre” agli studenti di utilizzare le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, le cosiddette TIC, per progetti o lavori in classe (53% la media OCSE).
In Italia, il 52% dei docenti ha riferito che “l’uso delle TIC per l’insegnamento” è stato incluso nella propria formazione, mentre il 36% si è sentito preparato per l’uso delle TIC per l’insegnamento al termine degli studi.
Il 68% dei docenti ha partecipato ad attività di sviluppo professionale incluso “uso delle TIC per l’insegnamento” nei 12 mesi precedenti l’indagine.
La formazione sull’uso delle TIC è comunque il tema dello sviluppo professionale di cui gli insegnanti segnalano un forte bisogno: il 17% in Italia (18% media dei Paesi Ocse).
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