Non basta fare più ore a scuola, ma quando sono di matematica migliorano i risultati: è quanto emerge da uno studio Ocse-Pisa sull’apprendimento in rapporto alle ore passate in classe.
Dallo studio è merso che gli studenti italiani dal 2003 al 2012 hanno studiato la matematica a scuola un po’ di più – circa 20 minuti aggiuntivi – ed in questo modo hanno migliorato i propri risultati scolastici.
Detto questo, per i ricercatori dell’Ocse il semplice allungamento dell’orario scolastico non consente di migliorare sistematicamente le performance degli studenti. Va abbinato – suggerisce – a programmi adeguati, insegnanti di qualità e ambienti favorevoli all’apprendimento. Per quanto riguarda l’Italia, in ogni caso, il rapporto tra il maggior tempo passato a studiare la matematica in classe e i risultati è positivo: il nostro Paese, a guardare la classifica fornita dall’Ocse si piazza al settimo posto dietro Grecia, Turchia, Croazia, Lituania, Slovenia e Belgio.
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Tuttavia in molti Paesi non esistono correlazioni significative tra il tempo dedicato all’apprendimento e le performance in matematica. Per di più il tempo medio trascorso dagli studenti a seguire le lezioni di matematica non è in generale correlato al risultato globale quando poi si mettono a confronto differenti sistemi educativi.
Un altro indicatore della riuscita di un sistema d’istruzione, secondo l’Ocse, riguarda il suo grado di equità: il livello socio-economico degli alunni tende ad avere minore incidenza sui loro risultati nei sistemi dove trascorrono un tempo relativamente importante a studiare matematica; è nei paesi dove il tempo di insegnamento è inferiore alla media che la correlazione positiva tra il tempo di apprendimento e il grado di equità emerge in maniera più evidente.
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