Secondo gli analisti dell’Ocse, poiché la crescita economica dei prossimi cinque decenni sarà legata all’innovazione e ad una sempre più incisiva ricerca di elevate competenze nei lavoratori, le politiche nel campo dell’istruzione saranno cruciali.
Fondamentali per assecondare e foraggiare la domanda di abilità ad alto tasso di specializzazione saranno da un lato l’istruzione secondaria superiore e quella universitaria, e dall’altro i programmi di istruzione ed aggiornamento permanenti per la manodopera già attiva nel mondo del lavoro.
Raggiungendo vasti strati sociali, queste misure potrebbero garantire anche pari opportunità trasversali ai ceti.L’Ocse raccomanda dunque di migliorare fortemente i sistemi scolastici, di incoraggiare l’innovazione a livello interno, ma anche di importare le migliori idee da altri Paesi: «La strada da seguire – dice il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria – è quella della formazione di forza lavoro altamente qualificata e capace di innovarsi. Soprattutto i Paesi con economie di fascia media hanno grande potenziale in questo senso: per uno sviluppo tecnologico interno ma anche per assimilare e far fruttare know-how dall’esterno». (da Il Sole 24 Ore)