Home Attualità Ocse: l’Italia deve impegnarsi di più nell’istruzione

Ocse: l’Italia deve impegnarsi di più nell’istruzione

CONDIVIDI

Breaking News

April 19, 2025

Dl Pa, le novità per la scuola: assicurazione sanitaria per il personale estesa e nuove assunzioni di docenti di religione

Compiti vacanze di Pasqua, i genitori alla ds: “Scuola alienante, i nostri figli hanno diritto al riposo più di ogni lavoratore”

Libri di testo, prezzi di copertina per la primaria e tetti di spesa per la secondaria a.s. 2025/2026 

Elenchi aggiuntivi Gps 2025: come fare domanda senza errori? La consulenza con l’esperto

Se l’Italia è tra i Paesi che più hanno premuto sull’acceleratore delle riforme nell’ultimo anno, tuttavia «la disoccupazione resta molto elevata, soprattutto tra i giovani, oltre all’alta percentuale di senza lavoro di lungo termine». Secondo l’Ocse anche questo dato «mina la crescita di lungo termine e l’inclusività, in quanto comporta l’erosione delle competenze, un ’mismatch’ delle qualifiche, la mancata corrispondenza tra le qualifiche e il lavoro svolto, e una ridotta mobilità sociale».

LA TECNICA DELLA SCUOLA E’ SOGGETTO ACCREDITATO DAL MIUR PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA E ORGANIZZA CORSI IN CUI È POSSIBILE SPENDERE IL BONUS.

{loadposition bonus}

TUTTE LE NOTIZIE SUL CONCORSO ANCHE SU TELEGRAM!

E in Italia dice l’Ocse c’è  in effetti l’inquietante primato del mismatch, una situazione che riguarda quasi il 14% dei lavoratori, che sono troppo (o troppo poco) qualificati per le mansioni che svolgono. Se l’Italia dovesse ridurre tale incongruenza ai livelli della best practice, la produttività aumenterebbe del 10%.  Secondo il rapporto, nella Penisola «mobilitare un’ampia gamma di politiche per migliorare le opportunità di lavoro resta una priorità dell’agenda delle riforme». Tra l’altro «migliorare l’equità e l’efficienza nell’istruzione aumenterebbe le possibilità dei giovani di trovare lavoro», mentre «rafforzare le politiche attive del lavoro ridurrebbe il rischio di povertà ed esclusione sociale per i disoccupati di lungo termine». Tra le raccomandazioni resta quella di migliorare l’efficienza della struttura della tassazione, riducendo distorsioni e incentivi ad evadere abbassando le elevate aliquote nominali