Home Attualità Ocse: l’Italia deve impegnarsi di più nell’istruzione

Ocse: l’Italia deve impegnarsi di più nell’istruzione

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Se l’Italia è tra i Paesi che più hanno premuto sull’acceleratore delle riforme nell’ultimo anno, tuttavia «la disoccupazione resta molto elevata, soprattutto tra i giovani, oltre all’alta percentuale di senza lavoro di lungo termine». Secondo l’Ocse anche questo dato «mina la crescita di lungo termine e l’inclusività, in quanto comporta l’erosione delle competenze, un ’mismatch’ delle qualifiche, la mancata corrispondenza tra le qualifiche e il lavoro svolto, e una ridotta mobilità sociale».

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E in Italia dice l’Ocse c’è  in effetti l’inquietante primato del mismatch, una situazione che riguarda quasi il 14% dei lavoratori, che sono troppo (o troppo poco) qualificati per le mansioni che svolgono. Se l’Italia dovesse ridurre tale incongruenza ai livelli della best practice, la produttività aumenterebbe del 10%.  Secondo il rapporto, nella Penisola «mobilitare un’ampia gamma di politiche per migliorare le opportunità di lavoro resta una priorità dell’agenda delle riforme». Tra l’altro «migliorare l’equità e l’efficienza nell’istruzione aumenterebbe le possibilità dei giovani di trovare lavoro», mentre «rafforzare le politiche attive del lavoro ridurrebbe il rischio di povertà ed esclusione sociale per i disoccupati di lungo termine». Tra le raccomandazioni resta quella di migliorare l’efficienza della struttura della tassazione, riducendo distorsioni e incentivi ad evadere abbassando le elevate aliquote nominali