Il ministro dell’Istruzione francese Gabriel Attal ha deciso: la Francia deve rifondare la scuola, soprattutto alla luce dei risultati degli studenti di cui si parla nell’ultimo Rapporto Ocse Pisa 2022, risultati che effettivamente non fanno ben sperare.
Come riporta Il Corriere della Sera, sono molti i punti che il ministro 34enne vuole attuare. Innanzitutto Attal ha annunciato che l’esame di terza media tornerà a essere serio e indispensabile per accedere al liceo (oggi il 10% degli allievi non lo supera ma può iscriversi comunque) e che in tutte le classi i professori avranno la raccomandazione di bocciare gli allievi troppo indietro.
Inoltre, al collège (più o meno equivalente alla scuola media italiana), all’interno di ogni classe i ragazzi verranno divisi in tre gruppi a seconda del loro livello. Ci saranno “circa quindici alunni” nel gruppo più debole, il che dovrebbe portare all’assunzione di nuovi insegnanti. L’obiettivo è quello di avere “gruppi che si adattino al livello di ciascun alunno”, dice Attal, che rivendica l’ambizione di rendere il sistema educativo francese “più esigente”. “Lasciare alunni di livello diverso nella stessa classe condanna alcuni alla stagnazione e impedisce ad altri di prendere il volo”, ha detto.
Gli alunni saranno inseriti nei gruppi a seguito di un “test di posizionamento” che sarà effettuato “all’inizio dell’anno”. Nel corso dell’anno potranno salire o scendere di gruppo perché “l’obiettivo è far ripartire l’ascensore della scuola”, obiettivo che si è posto anche il nostro ministro dell’Istruzione e del Merito, Valditara.
I risultati 2022 sono tra i più bassi mai misurati dall’indagine Pisa in Francia nelle tre materie matematica, comprensione del testo e scienze. In matematica, in particolare, il rendimento degli alunni francesi è sceso di 21 punti dal 2018 a oggi. Si tratta del più grande calo osservato dal primo studio Pisa che risale a oltre vent’anni fa. Inoltre, secondo Pisa, la Francia rimane “uno dei Paesi dell’OCSE in cui è più forte il legame tra lo status socioeconomico degli studenti e i risultati ottenuti”.
La risposta, secondo Attal, non può più essere “il livellamento verso il basso” ma chiedere di più agli studenti. Dalla fine di quest’anno sarà più facile essere bocciati. Finora l’ultima parola spettava ai genitori dell’alunno, ultima parola che invece passerà agli insegnanti. Gli alunni che incontrano difficoltà potranno ripetere l’anno o ricevere una promozione condizionata a un sistema di sostegno da seguire l’anno successivo.
Due predecessori socialisti di Attal, Benoît Hamon e Najat Vallaud-Belkacem, sono molto duri contro la riforma. “Gli alunni svantaggiati hanno una probabilità dieci volte maggiore rispetto ai privilegiati di avere i risultati peggiori in matematica. È una questione di equità. Il nostro sistema sarà in grado di ripristinare l’equità solo se impareremo a gestire l’eterogeneità delle classi. Ecco perché le risposte offerte dall’attuale Ministro, che consistono nel reintrodurre la selezione sociale, non sono all’altezza del compito”, ha detto Vallaud-Belkacem su France Inter. Hamon concorda: “A partire dalla prima media ci saranno alunni in cantina, alunni al piano terra e alunni al primo piano. E coloro che sono designati per partire dalla cantina ci resteranno fino alla fine. In un sistema che è già ultra-elitario questa misura volta le spalle alla missione fondamentale della scuola”.
Attal non è d’accordo: “Pensate che un alunno oggi in grande difficoltà non si senta già stigmatizzato? In generale, chi ha problemi non osa nemmeno fare domande in classe, proprio perché ha più difficoltà. Non dobbiamo rassegnarci a questa situazione. I ragazzi che sono indietro saranno raggruppati e verrà detto loro che non è grave, l’importante è lavorare e migliorare di livello”.
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