Lo scorso 5 dicembre sono stati presentati i risultati dell’Indagine internazionale PISA 2022 (Programme for
Interna-onal Student Assessment) condotta dall’OCSE. L’indagine PISA 2022 si è concentrata sulla matematica.
Per l’Unione Matematica Italiana i risultati di PISA 2022 hanno un valore particolare, essendo stati raccolti a ridosso di un momento delicato di ripresa dalla pandemia che ha avuto un importante impatto sociale. Certamente a una prima lettura dei risultati OCSE-PISA, emergono criticità relative al sistema scolastico italiano, ma solo un proficuo utilizzo dei risultati è fondamentale per innescare un fruttuoso tentativo di miglioramento dello status attuale.
Ecco le considerazioni di Unione Matematica Italiana, che cercano di esulare da sensazionalismi:
Negli ultimi anni si stanno attivando, in campo educativo, molte iniziative atte a ridurre la differenza di genere e il tema è diventato di interesse anche per la ricerca in didattica della matematica. Tuttavia, il dibattito sulla differenza di genere investe aspetti sociologici, antropologici, culturali e non può essere demandato solo al contesto educativo legato al mondo della scuola. Il dato emerso da PISA 2022 deve indurre una riflessione seria che investa non solo il mondo scuola ma l’intera società. Nonostante si stia cercando di percorrere nuove frontiere educative per abbattere la differenza di genere, il processo è lento e complesso. Come tutti i fenomeni sociali ci vuole tempo affinché riesca a permeare l’intero tessuto sociale e culturale.
Secondo Unione Matematica Italiana occorre, innanzitutto, una organica pianificazione del reclutamento degli insegnanti e della loro formazione continua, favorire l’uso di metodologie innovative in classe, l’implementazione di attività didattiche interdisciplinari, il potenziamento del problem solving e didattiche esplorative anche sacrificando aspetti più tecnici e aulici della disciplina. Può essere importante promuovere un approccio didattico che consideri sia la componente emotiva che la metacognitiva e incentivi la motivazione all’apprendimento della matematica. È fondamentale favorire un uso sempre più consapevole dell’utilizzo delle tecnologie, proprio alla luce delle imponenti e imminenti progettazioni sulle discipline STEM richieste alle scuole dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Tante sfide sono tuttora in atto, non per ultima, il tentativo di creare ponti sempre più solidi tra la ricerca in didattica della matematica e la didattica d’aula, facendo anche tesoro di tutte le esperienze nazionali che hanno generato e condiviso materiali e riflessioni. Occorre una visione culturale ampia della matematica che superi anche le prospettive fatte solo di tecnicismi e artifici astratti: a cosa servono, si chiedono, agli studenti meravigliosi e sofisticati “oggetti
matematici” se poi non si sperimentano ed esplorano i ‘perché’, le applicazioni e le concretizzazioni nel contesto reale?
Gli studenti 15enni italiani riescono ad applicare meglio le competenze di lettura e di matematica alla vita quotidiana, mentre lo stesso non si può dire di quelle di ambito scientifico, con differenze territoriali e di genere e poche eccellenze e un trend in negativo: questo quanto emerso dal Rapporto Ocse Pisa 2022 presentato il 5 dicembre da Invalsi a una settimana dai dati IEA ICCS 2022.
L’indagine OCSE PISA ha l’obiettivo di valutare in che misura gli studenti abbiano acquisito conoscenze e abilità essenziali per la piena partecipazione alla vita economica e sociale. L’indagine rileva le competenze degli studenti in tre ambiti principali: Lettura, Matematica e Scienze. Nel 2022 il dominio principale è stata la competenza in Matematica.
I risultati degli studenti italiani in matematica (471) sono in linea con la media OCSE (472). I paesi asiatici sono in testa, con risultati ben al di sopra della media. In basso alla classifica molti Paesi sudamericani.
Per quanto riguarda la lettura, l’Italia (482) si pone in una posizione più alta rispetto alla media OCSE (476). Situazione opposta in scienze: qui gli studenti italiani (477) si classificano molto in basso rispetto alla media OCSE (485)
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