La scuola della Provincia di Bolzano nel suo complesso ottiene in tutti e tre gli ambiti punteggi al di sopra della media dell’Italia; rispetto alla media OCSE, inoltre, i risultati sono superiori per quanto riguarda Lettura e Matematica, in linea per quanto riguarda Scienze. Rispetto alle scuole del Nord Est, la scuola altoatesina non presenta differenze statisticamente significative in tutti e tre gli ambiti di indagine.
Un comunicato stampa della Regione rende giustizia ai ragazzi dell’alto Adige e ai suoi insegnanti.
In Alto Adige sono stati coinvolti nell’indagine PISA 1.549 ragazze e ragazzi, su un totale di 5.033 studenti quindicenni. Le scuole in lingua italiana confermano la tendenza ad una maggiore frequenza dei Licei (il 42%), mentre nelle scuole di lingua tedesca e ladina gli iscritti sono quasi equamente distribuiti nelle tre tipologie di scuole (licei 36% tedeschi e 49% ladini, istituti tecnici 36% tedeschi, 51% ladini, formazione professionale 28% tra tedeschi e ladini).
Tra i quindicenni delle scuole in lingua tedesca e ladina sono decisamente in maggioranza le ragazze (rispettivamente il 50% e il 64%), mentre nella scuola italiana corrispondono “solo” al 42%. Quest’ultima conferma inoltre la propria vocazione inclusiva, con una decisa presenza di allievi con background migratorio (24%) a differenza di quanto accade nella scuola in lingua tedesca e ladina (7% e 1%).
Confrontando i risultati OCSE-PISA 2018 con i dati del 2015 non emergono differenze statisticamente rilevanti negli ambiti della Lettura e della Matematica, mentre per quanto attiene all’ambito delle Scienze si registra una diminuzione significativa del punteggio.
“La nostra scuola per la sua peculiarità e le sue scelte formative e didattiche migliora le proprie prestazioni con costanza nell’arco dei 13 anni che servono a compiere tutto il percorso scolastico”, afferma il Sovrintendente Vincenzo Gullotta, il quale prosegue sottolineando che “queste indagini possono essere molto utili quando vengono utilizzate nel modo corretto. Per questo ritengo necessario guardare oltre il numero di risposte corrette ai singoli quesiti e analizzare con attenzione i dati di contesto, che possono aiutarci a comprendere quali sono i processi messi in atto dagli allievi nell’affrontare le prove e a interpretare le cause principali delle loro difficoltà”.
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