Sul rendimento scolastico può avere un’influenza decisiva il sostegno dei genitori agli alunni, soprattutto se orientato a impartire giuste motivazioni e una migliore organizzazione degli studi. Sono le conclusioni a cui sono giunti i realizzatori di un ampio studio condotto tra 25 mila bambini delle elementari di Rio de Janeiro dall’Ocse e dall’Istituto Ayrton Senna.
I risultati sono stati presentati il 25 marzo, nel corso del Forum sull’ istruzione per il progresso sociale, in corso a San Paolo, al quale partecipa, tra gli altri, anche il premio Nobel per l’Economia James Heckman. Sulla base dei dati raccolti, i ricercatori hanno dimostrato che un alunno più “coscienzioso” è in grado di assimilare progressi in una materia come la matematica con oltre quattro mesi di vantaggio rispetto a un altro alunno meno preoccupato con la disciplina nello studio.
Ma lo studio brasiliano ha anche fatto emergere un altro dato: l’appoggio dei genitori agli alunni sarebbe così importante da superare persino le barriere socio-economiche. Le conclusioni dell’ampia ricerca sono state avallate da Heckman, anche lui intervenuto al Forum: per il premio Nobel, infatti, oggi è importante valutare anche le abilità socio-affettive del bambino – come ad esempio autorevolezza, apertura a nuove esperienze, ottimismo e perseveranza – e misurare il loro impatto sulla qualità dell’insegnamento.
Indirettamente, la ricerca ha confermato una dura verità: per i bambini e ragazzi con famiglie poco avvezze alla cultura e allo studio, la strada che porta ad una buona formazione scolastica quasi sempre è in salita.