Oggi, 2 giugno si celebra la Festa della Repubblica. Il referendum, del 2 e 3 giugno 1946, dopo la guerra e la caduta del fascismo, sancì infatti lo storico passaggio dell’Italia dalla monarchia al sistema repubblicano.
Il voto alle donne
Per la prima volta, quell’anno, votarono le donne e la Repubblica vinse con 12.718.641 voti a favore e 10.718.502 contro; le schede nulle o bianche furono 1.498.136.
Tuttavia, ancora oggi, qualche storico parla di possibili brogli elettorali, mentre ancora una volta, al netto di quanto si vuole sibilare, fu il Nord a caricarsi l’impresa del voto massiccio per la Repubblica. Il Sud preferiva la monarchia, anche se ci furono importanti sacche, nelle realtà rurali uscite dall’occupazione delle terre, che in massa votarono la Repubblica.
Subito dopo fu eletta l’Assemblea Costituente e quindi un capo provvisorio di Stato: la scelta cadde su Enrico De Nicola, che divenne il primo presidente della neonata Repubblica Italiana. Il primo presidente del consiglio fu invece Acide De Gasperi, che ottenne l’incarico proprio da De Nicola. Quanto alla nuova Costituzione, entrò in vigore il 1º gennaio 1948.
I 4 anni che sconvolsero l’Italia
Nell’arco dunque di circa 4 anni, dall’8 settembre 1943 al gennaio 1948, l’Italia subì una rivoluzione politica e sociale straordinaria, periodo però che la nostra scuola spesso tralascia, mentre in quei 4 anni (sbarco alleato, arresto di Mussolini, invasione nazista, Resistenza, Liberazione, Repubblica), avvenne un mutamento storico e sociale che ci ha consegnato libertà e democrazia, con una nuovo sguardo verso il futuro.
Oggi dunque si ricorda quel referendum, anche se quest’anno l’evento è purtroppo contrassegnato dalla sinistra presenza della pandemia che da mesi condiziona, limitandole, anche le libertà personali di cui abbiamo goduto ininterrottamente per 74 anni.
Celebrazioni in tono minore
Da qui, per il Covid19, le celebrazioni in tono minore, visibili soprattutto nella mancata tradizionale parata militare ai Fori imperiali, dove il Capo dello Stato passa in rassegna le forze militari.
Sarà invece, Sergio Mattarella, alle 9.15, davanti alla Tomba del Milite Ignoto, all’Altare della Patria dove deporrà in mattinata una corona di alloro: ancora da solo, come lo scorso 25 aprile, mentre l’evento clou sarà la parata aerea delle Frecce tricolori, che sorvoleranno i cieli della Capitale, concludendo il tour nel Paese iniziato lo scorso 25 maggio.
L’Anpi (Associazione nazionale partigiani) onorerà alle 10.30 al cimitero del Verano le donne elette alla Costituente come l’ex presidente della Camera, Nilde Iotti, e Maria De Unterrichter Jervolino.
La destra in piazza conto il governo
Ma oggi ci sarà pure un evento fuori dagli schemi e mai verificatesi aldilà dalla stabilizzata consuetudine: le manifestazioni organizzate dal centrodestra contro il governo. Giorgia Meloni (Fdi), Matteo Salvini (Lega) e forse Silvio Berlusconi (Forza Italia), proprio quando si celebra anche l’Unità nazionale, saranno in mattinata a piazza del Popolo, nel rispetto garantito dei divieti, per sventolare un tricolore lungo 500metri.
La sinistra in piazza contro la destra
A cui risponderà, a proposito di Unità nazionale, la sinistra che con associazioni e partiti, «per non lasciare la piazza alla destra», si sono dati appuntamento in piazzale Tiburtino, a San Lorenzo, dalle 10 alle 13 per celebrare la Repubblica.
A Savona inoltre, si svolgerà in piazza del Brandale “La Repubblica ai lavoratori”, la grande manifestazione organizzata dal Partito Comunista per celebrare la festa del 2 Giugno. L’evento si terrà alle 11 in tutte le principali piazze italiane.
Mattarella “garante” ringrazia medici e infermieri
In serata poi, dalle 19, Mattarella sarà all’Istituto Spallanzani per ringraziare i medici e gli infermieri in prima linea contro l’epidemia, dove si terrà un concerto in memoria delle vittime del Covid.
E ieri ha pure detto: “Il 2 giugno si celebra l’anniversario della nascita della nostra Repubblica. Come nel ’46 si superino le divisioni. Serve una rinascita civile ed economica”.
Riaprono i musei a Roma
Sempre in concomitanza con la festa della Repubblica, riaprono a Roma importanti musei e monumenti come l’Ara Pacis, i Mercati di Traiano, la Centrale Montemartini, il Museo di Roma in Trastevere, la Galleria d’Arte Moderna, i Musei di Villa Torlonia, o il Museo Napoleonico. Nella stessa data si potrà tornare a visitare le aree archeologiche dei Fori Imperiali.