Oggi, 8 aprile, ricorre la Giornata internazionale di rom, sinti e camminanti, istituita dalla Nazioni Unite per celebrare la cultura rom e per tenere alta l’attenzione sui problemi e le discriminazioni subite da questo popolo perseguitato da sempre.
Il nazismo ne sterminò almeno 220 mila nella sua foga omicida.
“Negli anni ’30 e ’40, rom e nomadi furono condannati allo sterminio. Dal Baltico ai Balcani, le forze fasciste li hanno giustiziati a centinaia di migliaia. In Germania, solo poche migliaia di sinti e rom sono sopravvissuti all’Olocausto e ai campi di concentramento. Eppure la questione del massacro dei rom non è stata nemmeno sollevata durante i processi di Norimberga: così i dirigenti dell’Unione internazionale rom.
Nel mondo attualmente si contano 22 milioni di persone Rom, di cui 12 milioni solo in Europa, dove costituiscono la minoranza etnica più diffusa.
Nel 1971, in ricordo dello sterminio nazista, nacque un movimento che diede vita al primo congresso mondiale, nel quale intellettuali e attivisti rom posero le basi per la loro autodefinizione: “Siamo rom, cioè uomini, un popolo con una bandiera e un inno”, creando così l’Unione Internazionale Romaní (Iru), che nel 1979 ottenne il riconoscimento dell’Onu.
La data dell’8 aprile, come Giornata internazionale dedicata a rom e sinti, fu istituita nel 1990, durante il quarto congresso mondiale della International Romani Union.
La ricorrenza si pone l’obiettivo di ribadire i diritti di questo popolo, anticamente originario dell’India del nord, unito dalla lingua romanì.
Per oggi, 8 aprile, il Consiglio d’Europa ha organizzato una conferenza online sul tema “Giovani rom: lavorare insieme per l’emancipazione e l’empowerment: il ruolo della storia nella partecipazione e inclusione dei giovani rom”.
“Una comunità che conosce bene la propria storia e cultura può guardare meglio al presente e al futuro con fiducia”, ha detto Marija Pejčinović Burić, segretario generale del Consiglio d’Europa, come riporta AgenSir, l’agenzia dei vescovi.
La Direzione generale per lo studente del Ministero dell’Istruzione collabora, dal 2013, al Programma nazionale per l’inclusione e l’integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti.
Gli obiettivi principali del programma sono :
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