Due i cortei, che confluiranno poi intorno alle 11 in Piazza San Giovanni per il comizio finale: uno partirà intorno alle 9.30 da Piazza della Repubblica, l’altro alle 9 da Piazzale dei Partigiani. Atteso al corteo anche Guglielmo Epifani, segretario del Partito democratico ed ex leader proprio della Cgil. Sul palco di Piazza San Giovanni si alterneranno i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.
Il fronte lavoro accusa ancora perdite. I numeri aggiornati a maggio arrivati da Istat e Cgil non fanno che registrare ulteriori peggioramenti: da inizio anno il sindacato conta oltre mezzo milione di lavoratori in cassa integrazione a zero ore e l’Istituto di statistica registra quasi sette milioni di dipendenti che vanno avanti con contratti ormai scaduti. Inoltre, i cassaintegrati hanno già perso 3.300 euro al netto delle tasse, mentre a maggio le retribuzioni contrattuali restano ferme rispetto ad aprile.
Per il sindacato, insomma, il lavoro è la “vera emergenza del Paese”, per la quale “servono risposte urgenti”. La più dura dei segretari è stata Susanna Camusso, che ha detto di avere la sensazione che “i dossier si moltiplichino e che non si decida sui singoli capitoli”, rilevando come il dibattito in corso sull’aumento dell’Iva o l’abolizione dell’Imu dimostri che “si continua a stare dentro agli echi della campagna elettorale più che tirar fuori il Paese”. Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, spiega che “i soldi per la cassa integrazione li abbiamo trovati fino a fine anno e per il prossimo faremo in ogni modo, sperando che con la ripresa il conto della cig si riduca”. Quello del Lavoro, Enrico Giovannini, insiste che “gli annunci del governo indicano una linea, ma nessuno ha mai parlato di cifre”. Ma alle sigle sindacali gli annunci non bastano: l’esecutivo di Enrico Letta, sintetizza Raffaele Bonanni, “deve avere molto coraggio”.