"Abbiamo iniziato la giornata questa mattina con un blitz al ministero dell’Istruzione portando una lettera con 10 domande su Scuola e Università al Ministro. Siamo in piazza in tutta Italia al grido di ‘Change the way – Invertiamo la marcia!’. E gli studenti chiedono di ripartire da loro, investendo in Scuola e Università per cambiare il Paese.
Spiega il portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi: “Siamo in piazza in tutta Italia da Padova a Palermo, da Cagliari Bologna, con i lavoratori, per dire no alla legge di stabilità e chiedere di investire nel diritto allo studio, di ripartire dagli studenti". E l’Unione degli Universitari: “Abbiamo scelto come simbolo della mobilitazione dei cartelli stradali, simbolo dei blocchi che ci sono all’accesso del mondo dell’Istruzione. Il diritto allo studio è un diritto universale, senza un investimento reale su scuola e università non c’è possibilità di uscire dalla recessione. ‘Change the way’ è lo slogan della mobilitazione, da qui vogliamo ripartire, un’inversione di marcia è l’unica via possibile per cambiare".
“Chiediamo che si inverta la marcia investendo in diritto allo studio, pensando ad una riforma strutturale della scuola e che con coraggio si riapra una discussione sul numero chiuso, per superarlo. Abbiamo posto le nostre domande al ministro e su quelle aspettiamo una risposta vera, chiediamo che dalle parole si passi ai fatti".
A Bolognai ragazzi si sono diretti in via Zamboni con l’obiettivo di occupare la Provincia, ma davanti al portone sono stati allontanati con una piccola carica dalle Forze dell’Ordine in tenuta antisommossa. La Polizia ha continuato a caricare gli studenti per allontanarli. Dopodiché il corteo si è spostato nella parte alta di via Zamboni: da qui i manifestanti hanno lanciato oggetti contro gli scudi e i caschi dei poliziotti, che a loro volta hanno reagito con manganellate.
Tra cori, canti e qualche fumogeno colorato, a Roma il corteo non autorizzato degli studenti medi, partito da piazza della Repubblica, è arrivato a metà di via Cavour. Qui i manifestanti hanno incontrato un gruppetto di universitari, giunto dalla Sapienza per unirsi alla manifestazione.
Una manifestazione, a cui partecipano gli studenti delle scuole superiori e dell’Università, per protestare contro la legge di stabilità, i finanziamenti alle scuole private e per chiedere più investimenti per le scuole pubbliche e l’università. Dopo essersi fronteggiati per qualche minuto con il cordone delle forze dell’ordine, i manifestanti si sono ritirati lanciando qualche fumogeno prima di sciogliere la manifestazione. «Vi abbiamo mostrato il vero volto dei diritti», è stato lo slogan urlato dai manifestanti prima di porre fine al corteo.
Momenti di tensione nella mattinata anche nei pressi di piazza Venezia dove un gruppo di circa 80 militanti del Blocco studentesco ha tentato di forzare un cordone delle forze dell’ordine per raggiungere il Campidoglio dopo un sit-in sulla scuola in piazza Santi Apostoli. La polizia li ha respinti con una carica di contenimento e due ragazzi sono stati fermati.
A Napoli invece si sono registrati incidenti tra la polizia e manifestanti durante il corteo degli studenti partito da piazza del Gesù. Cariche di alleggerimento sono state fatte dopo il lancio di pietre, sassi e bottiglie all’indirizzo delle forze dell’ordine da parte di un gruppo di manifestanti staccatisi dal corteo all’altezza dell’assessorato regionale all’Ambiente di via De Gasperi. Due poliziotti sono stati aggrediti e risultano contusi. Ci sarebbero persone contuse anche tra i manifestanti.
A Palermo migliaia di studenti hanno chiesto libri di testo a costo zero, la manutenzione straordinaria degli edifici scolastici e trasporti gratuiti, e protestano «contro le politiche di austerity del governo Letta».
La segretaria della Cgil, Susanna Camusso, al comizio di Milano ha detto: "Non stiamo chiedendo 2.800 cose, ne stiamo chiedendo tre, molto semplici: spostare le risorse da chi le ha verso il lavoro e le pensioni; risanare la spesa pubblica e non fare mille rivoli sulle politiche industriali. Non chiediamo la luna, non il ritorno a un passato che non c’è. Se non ci sono le risposte, noi continueremo la mobilitazione, perché se non si risponde al lavoro questo paese non ce la fa".. "Il governo non vuole dare risorse a lavoratori e pensionati, siamo l’unico paese europeo dove aliquota Irpef è più alta delle rendite finanziarie", aggiunge Camusso: "Il Paese è allo stremo e ha bisogno di risorse. La cosa più gentile che possiamo dire sulla legge di Stabilità – aggiunge – è che è in continuità con il passato di questi anni, col risultato che staremo ancora peggio".
Le richieste alla base della mobilitazione, sintetizzate in una piattaforma, mirano a colpire sprechi e rendite per dare più risorse ai lavoratori e ai pensionati. I sindacati chiedono misure per diminuire le tasse sui lavoratori e sui pensionati, così come risorse per rivalutare le pensioni, insieme all’adozione di iniziative per affrontare i nodi irrisolti nella Pa e dare efficienza alla spesa pubblica. Il tutto attraverso un dettagliato ventaglio di proposte che mirano, tra le altre cose, al taglio degli sprechi e dei costi della politica. Proposte quindi per cambiare radicalmente la legge di Stabilità e dare così quelle risposte necessarie per far ripartire il Paese.
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