Home Politica scolastica Oggi in molte piazze concerti e danze per difendere i prof

Oggi in molte piazze concerti e danze per difendere i prof

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Oggi in molte città italiane, sede dei licei musicali e coreutici, violoncelli, flauti e tutù con intere orchestre saranno in piazza per la protesta organizzata a livello nazionale dagli studenti contro le nuove regole imposte dalla legge sulla ‘Buona scuola’ che di fatto taglia fuori circa 1500 insegnanti che dal 2010 insegnano le materie musicali.

Per costoro fino a questo momento non c’è alcuna speranza di rimanere al loro posto, con la deliberata uccisione della continuità didattica, dell’esperienza accumulata, della professionalità raggiunta. Infatti non potranno accedere al concorso indetto dal Miur perché di ruolo nella secondaria di primo grado o perché senza titolo di abilitazione, mentre per sei anni hanno mandato avanti i licei musicali.

LA TECNICA DELLA SCUOLA E’ SOGGETTO ACCREDITATO DAL MIUR PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA E ORGANIZZA CORSI IN CUI È POSSIBILE SPENDERE IL BONUS.

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“Non toglieteci docenti preparati” e “Ogni grande artista ha un grande maestro” hanno scritto i ragazzi sugli striscioni esposti.

“Vogliamo far vedere cosa abbiamo imparato fino ad oggi e come per noi sia importante mantenere la continuità didattica con i nostri insegnanti di strumento  che invece dal prossimo anno non ci saranno più perché non possono accedere al concorso”.

L’iniziativa dei licei musicali e coreutici che, all’unisono, oggi manifesteranno in molte piazze d’Italia per richiamare l’attenzione del Governo e del MIUR alla loro specificità, vede partecipe e solidale anche esponenti della politica, meno dei sindacati che non stanno dando segnali sufficienti di solidarietà.

Alcuni politici, in modo particolare, si starebbero facendo  interpreti delle istanze di docenti, studenti e famiglie, portando nelle aule parlamentari “una richiesta specifica al Ministro Giannini: riconoscere la specificità dei licei musicali e coreutici e il percorso che li ha portati, in questi sei anni, a diventare un punto di riferimento culturale ed educativo per il  sistema scolastico”.