Oggi sono previsti sit in e iniziative di protesta in varie città italiane da parte delle organizzazioni studentesche che non accettano le regole degli esami di stato così come delineate dal ministero.
Sembra pure che siano stati già convocati presidi di protesta a Milano, Cagliari, Brescia, Potenza, Pescara, Campobasso, Bergamo Nuoro, Valtellina. Dunque, dopo le proteste inscenate venerdì scorso, le organizzazioni studentesche rilanciano le mobilitazioni in tutto il paese.
Dice il coordinatore del Movimento: “Venerdì 4 febbraio più di 100mila studentesse e studenti sono scesi nelle piazze di tutto il paese contro il modello di scuola del ministro Bianchi, dalle linee guida sulla maturità che non tengono conto delle difficoltà e delle esigenze della componente studentesca, al modello scuola-azienda, che vede l’istruzione unicamente come strumento per prepararci al mondo del lavoro”.
“Il Ministro Bianchi ha scritto alla Repubblica che vuole “ascoltare i ragazzi che protestano” senza fare, tuttavia, nessun passo indietro rispetto alla maturità e ai PCTO. Se per il Ministro Bianchi la scuola si deve adattare alle logiche aziendali e del mercato, noi scenderemo in piazza per ribadire che il ruolo dell’istruzione è di mettere in critica la normalità e trasformare il reale, non replicarlo passivamente”.
“Non accetteremo incontri vuoti né false promesse, agli studenti non basta più l’ascolto, servono risposte. Per questo, in questa settimana continueremo a mobilitarci in tutto il paese contro una scuola che non ascolta le studentesse e gli studenti”.
Difficile capire se questa sia la voce della maggioranza degli studenti oppure di una debole avanguardia che avrebbe così trovato un buon filone politico. Viene pure certificato un altro fatto e cioè che contestualmente da parte degli insegnanti non si sente nessuna voce, né in appoggio né in dissenso, mentre vengono persi giorni preziosi di lezione dopo mesi di Didattica a distanza contro cui gli stessi movimenti degli studenti si sono schierati, manifestando ancora una volta.