Al via oggi il Giubileo della misericordia. Alle 9 la messa al termine della quale papa Francesco aprirà la Porta santa, poi l’angelus e nel pomeriggio l’omaggio di Bergoglio alla statua dell’Immacolata a piazza di Spagna.
Intanto la polizia ha stretto le maglie di controllo per i pellegrini in arrivo alla Basilica di San Pietro: guardano borse, tasche e anche passeggini e carrozzine.
A ridosso della Basilica di San Pietro c’è un’area di massima di sicurezza, una sorta di zona rossa che sarà transennata e pedonalizzata. I tre varchi di accesso a quest’area saranno presidiati.
“Non ho per niente paura degli attentati, mi fa più paura la folla ma è una fobia mia. Se ti deve succedere una cosa ti succede anche a casa e poi sono credente”.
“Non dobbiamo avere paura e il coraggio va trasmesso soprattutto ai ragazzi”. Parole di alcuni dei fedeli che si stanno riversando in piazza San Pietro per l’apertura della Porta Santa.
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“Noi siamo tranquilli perché abbiamo visto talmente tanta, polizia, esercito – dice Cristina venuta con il marito e due amici da Poggio Rusco in provincia di Mantova -. Ci hanno controllato l’inverosimile quindi vuol dire che i controlli sono stringenti, noi ci sentiamo sicuri”.
“In caso di attentato abbiamo assolutamente posti disponibili nei pronto soccorso, 13 pronto soccorso sono stati resi operativi, riservati 300 posti letto per situazioni di crisi e altri anche in strutture militari”, ha detto Gabrielli.
A Roma “oltre a 2250 uomini delle forze armate ce ne sono altri mille delle forze di polizia che si aggiungeranno a quelli che normalmente operano nella capitale – ha aggiunto -. Abbiamo ipotizzato 20 tipi di evento difficili per la sicurezza, l’8 è il top, l’inizio del Giubileo, e l’attenzione deve essere massima. Ma ce ne saranno altri”.
“La minaccia è globale, indiscriminata ma anche e soprattutto indistinta”, ha detto ancora Gabrielli. “Le misure firmate in questi giorni la prefettura di Roma le ha applicate anche in occasione di altri grandi eventi – ha aggiunto -, le abbiamo già testate e praticate. Questo dovrebbe rassicurare i cittadini”.
“Il ministro dell’Interno non ha mai sottaciuto il rischio, ha detto sempre che non esiste il rischio zero – ha aggiunto Gabrielli -. Ci sono state 50 persone espulse, ci sono inchieste in corso, c’è un’attività di contrasto, quanto sarà efficace lo vedremo. Manca consapevolezza nell’opinione pubblica? Ma il nostro è un Paese che vuole essere rassicurato”.
Anche il Papa emerito Benedetto XVI parteciperà martedì 8 dicembre alla cerimonia dell’apertura della Porta Santa di San Pietro. Il Pontefice emerito ha infatti accettato l’invito di papa Francesco. Sarà quindi presente dell’Atrio della Basilica in occasione del rito di apertura.
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