Oggi 6 ottobre alle ore 17.00, genitori e studenti, con i loro professori di musica, scenderanno in piazza in contemporanea in 25 città.
Come è noto il Miur con la nota del 19 maggio scorso e con ulteriori provvedimenti, ha disposto la riduzione dell’offerta formativa nei licei musicali prevedendo, in particolare, il dimezzamento delle ore di strumento musicale nel primo biennio, in contrasto con la stessa norma primaria che ha istituito gli organici nei licei musicali (DPR n. 89/2010).
Contro questa scelta sono immediatamente partite le proteste delle famiglie degli studenti frequentanti questo percorso di studio.
È tuttavia in corso un contenzioso i cui esiti si attendono a giorni.
Inoltre vorremmo ricordare che il Miur, non si capisce con quale logica ma col silenzio anch’esso incomprensibile dei sindacati, ha disposto che nelle domande di mobilità, per i soli docenti di strumento musicale, non venissero riconosciuti i servizi prestati in altra provincia. In pratica agli utilizzati nei Licei musicale si fa divieto di cumulare il punteggio di servizio effettuato fuori provincia.
Se quindi un docente di strumento musicale ha svolto, da quando il corso di studio fu implementato, servizio in più province, gli viene conteggiato, ai fini del rinnovo dell’utilizzazione, solo quello prestato nella provincia nella quale si chiede l’utilizzazione. L’esperienza dunque, la professionalità raggiunta, la didattica usata in tutti questi anni non ha valore riconosciuto e i pionieri, quelli che per primi si rimboccarono le maniche per portare a compimento e credibilità i nuovi licei, vengono considerati agli inizi della loro carriera.
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