Lezioni a rischio, oggi, per lo sciopero del mondo della scuola indetto da Cobas, Unicobas, Anief e Cub.
La mobilitazione è stata indetta per protesta contro la Legge di Stabilità 2016 e contro la legge di riforma della scuola, che secondo i promotori “ha aggravato, anzichè risolvere, i problemi della scuola”. A fermarsi sono oggi docenti, dirigenti, educatori, Dsga (direttore dei servizi generali e amministrativi) e personale Ata.
La manifestazione comincia davanti al Ministero dell’Istruzione, alle ore 10.00 e poi si replica davanti al Parlamento, due ore dopo.
La ministra dell’istruzione Stefania Giannini dà, a suo modo, il «benvenuto» ai sindacati di base e alle associazioni dei docenti che oggi manifesteranno a Roma contro la riforma della «Buona scuola», ribattezzata «cattiva scuola». In un’intervista a L’Unità Tv ieri ha detto che «ai sindacati non diamo un voto sufficiente, devono studiare di più». «Il sindacato – ha aggiunto — ha perso un’occasione, cioè la possibilità di stare per una volta dalla parte del cambiamento».
A lei risponde Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas: «Quando Giannini parla della sua riforma esagera, dal punto di vista dello studio è vicina allo zero perché questa riforma non l’ha fatta lei. Noi che l’abbiamo studiata bene oggi daremo un segnale. Cercheremo di rendere inapplicabile una riforma che conferisce ai presidi il potere supremo di licenziare, dare premi o punizioni».
E poi, continua il portavoce Cobas, «La metà dei precari sono rimasti fuori dalle assunzioni. Il governo non ripristina nemmeno le risorse tagliate, ma ha avanzato solo la vergognosa proposta di otto euro mensili di aumento».
«E la scuola ha già punito elettoralmente una volta Renzi e il Pd. E lo puniranno ancora nei prossimi passaggi elettorali» dice Bernocchi. L’offensiva anti-sindacale del governo ieri è proseguita a tutto campo, com’è costume dello stile renziano. Il sottosegretario all’Istruzione Toccafondi ha allargato la schiera dei nemici agli studenti: «Le occupazioni arrivano puntuali da 25 anni. Ormai è diventato uno stanco rituale. In Italia sembra quasi che su questo tema della scuola ci siano gli indignati di mestiere, tra i sindacati e anche tra gli studenti».
Oggi, in piazza, ci saranno anche gli studenti. A Roma sono previsti due cortei: da Porta San Paolo al mattino, il secondo a piazza Sant’Apostoli il pomeriggio. La stessa composizione si sarà a Milano (dalle 9,30 a largo Cairoli).
Lo sciopero si motiva per le rivendicazioni materiali dei docenti sullo stipendio, sui nuovi poteri nella scuola, le assunzioni.
Insieme a Unicobas, Cub, Usi, Surf, docenti abilitati Tfa, dirigenti, educatori, personale Ata ci sarà anche l’Anief
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