Un giorno da non dimenticare il 27 gennaio (giorno dell’abbattimento, da parte delle truppe sovietiche che avanzavano verso Berlino, dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz) per ricordare le leggi razziali in Italia (introdotte nel 1938 dal regime fascista e firmate dall’allora re d’Italia), la Shoah e le persecuzioni subite da tutti i deportati nei campi nazisti, anche da omosessuali, dai sinti e dai rom, da altre minoranze e dai deportati militari e politici.
Ma la ricorrenza serve anche per ricordare il ruolo di coloro che si sono opposti al progetto di sterminio e a rischio della propria incolumità hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Nei giorni scorsi si è tenuto l’appuntamento del “viaggio della memoria” organizzato dal Miur e dall’Unione delle comunità ebraiche (Ucei) a Cracovia e Auschwitz-Birkenau, al quale hanno partecipato, accanto a rappresentanti delle Consulte studentesche, del Forum nazionale delle associazioni studentesche e di quello delle associazioni dei genitori della scuola nonché di altri alunni accompagnati da docenti che hanno preso parte ai progetti sul ricordo della Shoah, anche il ministro Maria Chiara Carrozza e il presidente del Senato Pietro Grasso nonché alcuni sopravvissuti ai campi di sterminio: Sami Modiano e le sorelle Tatiana e Andra Bucci.
Partendo dalla considerazione che “chi non conosce il passato è condannato a ripeterlo”, il ricordo della Shoah rappresenta un monito per il presente ed il futuro, in un momento in cui affiorano nuovamente in Europa preoccupanti rigurgiti nazi-fascisti (sostenuti anche da tentativi di “revisionismo” che tendono a falsificare la drammatica storia che caratterizzò quel drammatico periodo), e permette di far maturare nei giovani un’etica della responsabilità individuale e collettiva, dando un contributo alla promozione di una cittadinanza attiva e consapevole ed alla realizzazione di una pacifica convivenza, contrastando il pregiudizio e il razzismo.
E a tal proposito il ministro Carrozza, commentando le minacce subite dalla comunità ebraica a Roma, ha diffuso un comunicato in cui esprime “la più ferma condanna per un gesto codardo e vergognoso, proprio alla vigilia del Giorno della Memoria. È intollerabile che ancora oggi si assista a rigurgiti di razzismo che colpiscono luoghi di culto, istituzionali, e di cultura come il Museo di Roma in Trastevere, che ospita una rassegna di opere di ragazzi in ricordo della Shoah. Voglio rinnovare la mia vicinanza e la mia solidarietà a tutta la Comunità ebraica, con la quale in questi giorni stiamo ricordando la tragedia della Shoah insieme agli studenti e agli insegnanti nelle scuole. Episodi come questo fanno capire quanto ancora sia importante diffondere e rinnovare la memoria di una pagina di storia così drammatica”.
La scuola rappresenta il luogo più idoneo per trasmettere alle nuove generazioni l’importanza della memoria e per diffondere i valori contenuti nella Carta costituzionale e nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo; gli istituti di ogni ordine e grado, pertanto, sono invitati ad organizzare cerimonie e momenti di riflessione al fine di mantenere vigile il ricordo per impedire che la tragedia del nazi-fascismo e gli orrori delle deportazioni e dell’Olocausto possano ripetersi.La “Fondazione Memoria della Deportazione” mette a disposizione nel proprio sito internet (come già evidenziato in altra notizia) alla pagina web un opuscolo che può servire a studenti e docenti da introduzione al tema della deportazione nei lager nazisti.
Un ulteriore contributo può essere colto attraverso i resoconti degli studenti che hanno partecipato al “viaggio della memoria” nel 2013 a Mauthausen, Hartheim e Gusen, pubblicati da “vivalascuola” a questa pagina web
Un forte impatto emotivo hanno gli incontri organizzati con persone che vissero quei tragici fatti e soprattutto le testimonianze dei sopravvissuti ai campi di sterminio o dei familiari di vittime delle persecuzioni.
Ma possono essere organizzati anche semplici momenti di riflessione, magari proponendo nel contempo la lettura in classe di alcune pagine storiche e/o letterarie che rimandano a quei tragici eventi.
Tra le varie iniziative fuori dalle aule, nel Museo di Roma in Trastevere, in Piazza S. Egidio, inaugurata la mostra “I Giovani ricordano la Shoah. Dieci anni di memoria attraverso le opere degli alunni delle scuole italiane”, cui ha fatto cenno nel suo comunicato il Ministrro dell’istruzione e che ospita alcuni dei lavori presentati in varie edizioni del concorso “I giovani ricordano la Shoah”.
Da ricordare anche il progetto denominato “treno della memoria”, un percorso educativo che si articola in tre momenti: la prima fase è costituita da incontri con gli studenti coinvolti, realizzati generalmente nei mesi di ottobre, novembre e dicembre (ma in alcuni territori anche nei mesi successivi), su contenuti per lo più attinenti al periodo antecedente la II guerra mondiale, ad approfondimenti storici sulla II guerra mondiale, alla Shoah, alla Resistenza in Italia e in Europa; poi visita al ghetto ebraico di Cracovia e a al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau; infine, al ritorno dal viaggio vengono proposti altri incontri, stavolta su temateche attuali per riflettere sul significato di essere cittadini del nostro tempo. Il progetto del “treno della memoria”, nato anni fa da un’idea dell’Associazione Terra del fuoco, coinvolge ormai diverse regioni italiane.
Infine, va evidenziato che la Rai dedica una programmazione speciale al Giorno della Memoria, con approfondimenti, inchieste, interviste, film e documentari, come segnalato in un altro articolo pubblicato in questo sito, in cui si ricorda anche una testimonianza dello scrittore Primo Levi attraverso una vecchia intervista di Enzo Biagi.