Secondo un rapporto globale sulla prevenzione dell’Hiv lanciato il 1° giugno 2011, si stima che ogni giorno 2500 giovani vengano contagiati dal virus Hiv.
Per la prima volta, Opportunità nella crisi: Prevenire l’Hiv dalla prima adolescenza alla giovane età adulta presenta dei dati sui contagi tra i giovani ed evidenzia i rischi che gli adolescenti affrontano nel passaggio all’età adulta.
“Per molti giovani, il contagio da Hiv è conseguenza di negligenze, esclusioni e violazioni che non si verificano all’insaputa di famiglie, comunità e leader politici e sociali. Questo rapporto esorta i leader a tutti i livelli a costruire una catena di prevenzione per mantenere informati, protetti e sani gli adolescenti e i giovani”, ha dichiarato il Direttore generale dell’Unicef Anthony Lake.
“L’Unicef si è impegnato in questa causa. Dobbiamo proteggere il secondo decennio di vita, affinché il viaggio dall’infanzia all’età adulta non venga deviato dall’Hiv; un viaggio, tra l’altro, particolarmente carico di difficoltà per le bambine e le giovani donne”.
Secondo il rapporto, nel 2009 i giovani dai 15 ai 24 anni incidevano per il 41% dei nuovi contagi tra gli adulti sopra i 15 anni. Si stima che, in tutto il mondo, 5 milioni (da 4,3 milioni a 5,9 milioni) di giovani in quel gruppo di età fossero sieropositivi nel 2009. Nel gruppo di età compresa tra i 10 e i 19 anni, nuove stime parlano di 2 milioni (da 1,8 milioni a 2,4 milioni) di adolescenti sieropositivi. Questi adolescenti vivono per la maggior parte nell’Africa sub-sahariana e sono perlopiù di sesso femminile e inconsapevoli della loro condizione di sieropositività.
A livello globale, le giovani donne costituiscono più del 60% di tutti i giovani che convivono con l’Hiv. Nell’Africa sub-sahariana, questa percentuale sale addirittura al 72%.
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