La deputata Pd, Simona Malpezzi, con la sua dichiarazione, lanciata sui social, conferma uno dei motivi per cui il suo partito, il Pd, ha perso, non solo le elezioni politiche ma anche quelle amministrative dell’altro ieri. E continuerà a perdere, se non recupera quello spazio che il M5S gli ha tolto sulla scuola.
Già abbiamo colto la nostra deputata, nel corso di una intervista all’Avvenire, a fare le fusa alle scuole cattoliche e quindi anche alle private in genere, bisognose, lei diceva, di finanziamento, e alle quali altri fondi prometteva; infatti alla domanda: Cosa pensate di fare sulla parità?, dichiarava: “Sulla parità a partire dal 2014 abbiamo fatto molto, aprendo un dialogo diverso con le paritarie e cercando di passare da una parità sulla carta a una reale. Una rivoluzione culturale, fatta, però, di atti concreti: dallo school bonus alle detrazioni sulle rette, alla partecipazione delle paritarie ai fondi per l’alternanza scuola-lavoro e ai Pon. E il ministro Fedeli ha avviato una commissione per lo studio del costo standard, altro passo verso la parità. Il tutto con la lotta ai diplomifici, che ci vede alleati con le stesse paritarie”.
E oggi la cogliamo rimpiangere l’abolizione della chiamata diretta dei prof da parte dei dirigenti: strumento importante, lo chiama.
E’ bene allora ricordarle che questa idea della chiamata diretta (di cui la più strenua sostenitrice fu Valentina Aprea) è una vecchissima prerogativa della destra che già il 13 marzo 1997 aveva presentato una proposta di legge, la quale all’Art. 4. – (Albi professionali dei dirigenti e dei docenti), comma 2, proponeva quanto segue:
“Le istituzioni scolastiche dotate di personalità giuridica e di autonomia, con propri regolamenti, approvati ai sensi delle disposizioni dello statuto della scuola, disciplinano le modalità per la copertura dei posti vacanti di docente, attingendo liberamente dagli albi di cui al comma 1”.
E al comma 1 si legge: 1. Il Ministro della pubblica (ancora si chiamava “pubblica” –ndr) istruzione, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, con uno o più decreti, stabilisce le norme relative alle procedure per il conseguimento dell’abilitazione professionale ai fini della iscrizione negli albi provinciali, regionali e nazionali per la copertura di posti di dirigente e di docente delle scuole del servizio pubblico educativo.
Gli albi insomma da cui si attinge, per chiamata diretta, secondo il fabbisogno della scuola.
In altri termini il Pd ha fatto proprio, mascherandolo con gli ambiti territoriali, un provvedimento della destra; provvedimento che Malpezzi, di sinistra, rimpiange senza tenere in conto che era già all’epoca inviso alla stragrande maggioranza dei suoi ex colleghi di scuola, contrastato dai suoi ex “compagni” di partito e odiata dal sindacato.
E riprova ecco quanto scriveva Il giornale nel 2009
Ora, quasi per legge del contrappasso, un rappresentate della destra di quella stagione abolisce un provvedimento della sinistra di quest’ultima stagione: i casi della storia.
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