Ok a videosorveglianza negli asili nido: lo dice il Garante

all’utilizzo di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, nel “superiore interesse del minore”, con accesso alle immagini dietro autorizzazione della autorità giudiziaria. Fondamentale però è intervenire sulla prevenzione, con la formazione di qualità degli educatori.

Filomena Albano, il nuovo Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, lo ha affermato nel corso dell’audizione davanti alle Commissioni riunite I e XI alla Camera, rispondendo alle  proposte di legge in materia di videosorveglianza negli asili nido, nelle scuole dell’infanzia e nelle strutture socio assistenziali per anziani, disabili e minori disagiati.

 

LA TECNICA DELLA SCUOLA E’ SOGGETTO ACCREDITATO DAL MIUR PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA E ORGANIZZA CORSI IN CUI È POSSIBILE SPENDERE IL BONUS.

{loadposition bonus}

 

“La complessità – ha spiegato – riguarda tanti aspetti: la tutela dei dati personali e della riservatezza, sia dei bambini sia dei lavoratori delle scuole; la tutela della incolumità fisica e psichica dei minori; la salvaguardia della relazione educativa insegnante-bambino e, più in generale, l’affidamento e la fiducia nei confronti delle persone a cui deleghiamo ogni giorno la cura dei nostri figli; la formazione e qualificazione professionale del personale; la tutela degli stessi lavoratori da segnalazioni infondate; il rapporto tra nuove tecnologie e strumenti di controllo più tradizionali”.

Per la Albano è necessario operare un bilanciamento tra la tutela dell’incolumità dei bambini e la salvaguardia della loro stessa riservatezza da mezzi eccessivamente invasivi, e che tale bilanciamento possa essere realizzato con un sistema di videosorveglianza a circuito chiuso, con immagini accessibili solo previa autorizzazione dell’autorità giudiziaria in presenza di una richiesta motivata, poiché tra i tanti fattori da considerare è rilevante “il superiore interesse del minore, bene di rango superiore”. Però, per la Albano, “prima ancora bisogna agire in prevenzione, con una adeguata formazione degli operatori che prestano servizio nel settore e con costanti percorsi di aggiornamento professionale, innalzando verso l’alto uniformi standard di qualità e con un adeguato rapporto numerico educatore-bambino e rafforzando, infine, il patto sociale tra famiglia e scuola”. 

Pasquale Almirante

Articoli recenti

Gavosto: l’istruzione come ascensore sociale proprio non funziona

Si è rotto l’ascensore sociale. Quello che per decenni ha consentito a tanti giovani di…

18/07/2024

Recupero anno 2013: la giustizia dà ragione ai ricorrenti, ma i soldi non ci sono

Dopo la decisione della Corte di Cassazione dello scorso mese di giugno e quella di…

18/07/2024

Progressione all’area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione, domande dei facenti funzione dal 19 al 29 luglio: il bando su INPA il 19 luglio

Domani, 19 luglio, è prevista la pubblicazione sul portale INPA del bando di concorso relativo alla…

18/07/2024

Caselle di posta elettronica, procedure di allineamento all’anagrafe delle sedi principali dal 1° settembre 2024

La Direzione Generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica comunica che, come negli…

18/07/2024

Una coppia italo-americana decide di ripulire i muri deturpati di una scuola. La ds: “generosità e senso civico”

Un atto di generosità ha ridato lustro a una scuola di Barolo, a Torino. Un…

18/07/2024

Maltrattamenti bambini, maestra condannata dopo l’escamotage di una mamma preoccupata

Una maestra di 48 anni accusata di maltrattamenti nei confronti di alcuni bambini di una…

18/07/2024