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Olimpiadi 2024, gli allenatori che fanno la differenza, da Velasco a Mancinelli, perché è importante saper insegnare

Si sono concluse ieri, domenica 11 agosto, le Olimpiadi 2024 di Parigi, che per l’Italia hanno segnato ben 40 medaglie, 12 oro, 13 argento e 15 bronzo. Ma non è finita qui. Un ottimo risultato è stato raggiunto anche nella classifica del quarto posto, con un totale di 40. Per questo motivo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso al presidente del Coni, Giovanni Malagò, il desiderio non solo di ospitare al Quirinale tutti i medagliati per la riconsegna del tricolore, ma anche di invitare tutti i quarti posti. La cerimonia si svolgerà il 23 settembre.

Da Julio Velasco a Claudia Mancinelli: i bravi educatori

Nel mondo dello sport, il ruolo degli allenatori è spesso sottovalutato, ma chi conosce a fondo le dinamiche delle competizioni sa quanto siano determinanti per il successo di un atleta o di una squadra. E le ultimi olimpiadi ne hanno dato prova.

L’amato CT della nazionale di volley femminile, Julio Velasco, sembra avere le idee ben chiare sulle generazioni future e per questo in una riunione tecnica tra allenatori, il prof. Velasco si è soffermato su una domanda di un tecnico che lamentava le difficoltà di allenare i giovani di oggi rispetto a quelli di una volta e ha voluto sottolineare la sua visione sul mondo dei giovani e dei genitori. LEGGI IL DISCORSO COMPLETO

Velasco prima della finale aveva esortato tutti a non essere ossessionati dalla vittoria, ma a concentrarsi sul buon risultato: “La pallavolo e il giornalismo devono smettere di parlare dell’oro che manca, è deleterio per tutti. Si vede sempre quello che manca, è uno sport tutto italiano, l’erba del vicino è sempre più verde. È una filosofia di vita, ma l’oro olimpico quando arriverà, arriverà: ci sono tante squadre forti, si può vincere e si può perdere, l’importante è che i nervi non ci tradiscano. Sarà la prima medaglia, godiamoci questo, quello che abbiamo e non quello che non abbiamo”.

Claudia Mancinelli, allenatrice della prima medaglia di bronzo nella storia della ginnastica ritmica, Sofia Raffaeli, è diventata virale sui social non solo per il traguardo raggiunto, ma anche per la determinazione con cui ha affrontato la giuria tecnica facendo ricorso per il punteggio. In un’intervista a Fanpage, Mancinelli ha detto: “La grinta e la determinazione di Sofia dopo l’errore alla palla ha tirato fuori anche a me quella grinta. Quello sguardo che avevo era uno sguardo proprio di decisione, determinazione, per cui stavo concentratissima e non potevamo perdere neanche un istante di focus”. E ha continuato: “Il segreto per portare queste atlete a questi livelli così alti è sicuramente il lavoro serio, concentrato, continuo. Si cade, ma ci si rialza. Più volte ci siamo dette che non siamo pronte, quindi siamo ripartite. Ci sono stati momenti più e meno belli. In questo ultimo mese di preparazione avevo deciso di non tornare a casa da un allenamento in cui non eravamo soddisfatte”.

Il confronto tra le dichiarazioni di Julio Velasco e Claudia Mancinelli mette in luce due approcci fondamentali nell’allenamento, che si possono paragonare al ruolo degli insegnanti nel mondo della scuola. Entrambi gli allenatori dimostrano che la chiave del successo, sia nello sport che nell’educazione, risiede nell’equilibrio tra motivazione, impegno costante e una mentalità positiva. Gli insegnanti, come gli allenatori, dovrebbero essere modelli di perseveranza, capaci di ispirare e sostenere i loro studenti in ogni sfida.

Frassinetti: “Valorizzare sport nelle scuole anche per essere più competitivi alle Olimpiadi”

“Queste Olimpiadi appena concluse hanno esaltato l’Italia che ha migliorato i risultati di Tokyo. Tanti sono stati i record storici ottenuti in diverse discipline. Va anche detto che molti campioni si sono contraddistinti per la loro giovane età e questo dimostra come sia importante potenziare l’attività fisica sin dall’infanzia. L’impegno del Governo va nella direzione di intensificare lo sport nelle scuole, non solo con una valenza educativa, ma anche per favorire il formarsi di giovani atleti che possano essere più competitivi alle Olimpiadi e migliorare i risultati sportivi dell’Italia nel mondo” questo quanto dichiara l’On. Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione ed al Merito.

Redazione

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