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Olimpiadi 2024, gli atleti e la scuola: chi la odiava e chi brillava. La prof di Tamberi: “Dovevo mettergli la nota ma non lo feci”

Le Olimpiadi di Parigi 2024 sono nel pieno: nel momento in cui scriviamo le medaglie italiane sono sedici. I campioni della squadra italiana sono sulla bocca di tutti. Ma che rapporto hanno con la scuola? Dove hanno studiato e che di che titolo di studio sono in possesso?

Thomas Ceccon

Il nuotatore medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024 nei 100 dorso, originario della provincia di Vicenza, si è diplomato nel 2020 all’istituto tecnico elettronico, come riporta Il Giornale di Vicenza.

Ecco cosa ha rivelato mesi fa a La Repubblica: “Sono anche fuggito da scuola. L’ho sempre odiata, ci arrivavo stanco, mi sgridavano, ne ho fatte di cose sbagliate, ma ora ci ho fatto pace, ho capito che l’istruzione serve”.

Gianmarco Tamberi

Il campione di salto in alto originario di Ancona ha frequentato il liceo scientifico. “Non era un alunno che saltava sul carro dei vincitori. Tuttora, Gimbo è un ragazzo versatile e disponibile, con una spiccata personalità. Mi piaceva come si batteva per le cause giuste. In classe era amico di tutti. Solo una volta abbiamo avuto un diverbio: i miei colleghi mi consigliarono di dargli un rapporto, ma io non lo feci. Non è nella mia indole dare note”, ha raccontato una sua prof a Centro Pagina.

“Odiavo andare a scuola. Non perché non fossi bravo o non mi piacesse studiare, ma perché dovevo svegliarmi alle sei e mezza. Se le lezioni fossero state al pomeriggio, non ci sarebbero stati problemi e faticavo a capire perché non fosse così. Sono vivace, a stare cinque ore consecutive seduto dietro a un banco mi veniva male e ne combinavo di tutti i colori. Una volta sono andato in bagno durante una lezione e sono tornato con i capelli rasati a zero”, ha detto a Il Corriere della Sera.

Tamberi si è poi iscritto al corso di laurea triennale in Economia e Management.

Marcell Jacobs

Il campione dell’atletica italo-americano, come ha raccontato alla testata Atleticalivenon ha mai avuto un rapporto idilliaco con la scuola: “Non sono mai stato un amante della scuola e dello studio. Ho provato ad intraprendere la strada del liceo linguistico, ma dopo il primo anno ho visto che non faceva per me perché nella mia testa volevo fare l’atleta a tutti i costi e mi sono appoggiato ad una scuola inferiore come il tecnico commerciale”.

“Alle superiori mi hanno messo in una classe che raccoglieva i peggiori disadattati della città. Se non studi, non combinerai mai niente, dicevano i professori. E io: tanto farò l’atleta!”.

Paola Egonu

La schiacciatrice della nazionale azzurra ha studiato in un istituto superiore di Milano. Come riporta Skuola.net, si è diplomata in ragioneria con votazione 70/100 nel 2017. “Mi sono fermata due settimane per poter fare l’esame di maturità e quindi era giusto entrare gradualmente”, ha raccontato a La Gazzetta dello Sport all’epoca .

Dopo il diploma si è iscritta a Psicoeconomia.

Rossella Fiamingo

La campionessa di scherma catanese si è diplomata al liceo artistico, poi al Conservatorio in pianoforte. Fiamingo è inoltre laureata in Dietistica all’Università degli Studi di Catania e poi ha conseguito il master universitario in “Nutrizione e Dietetica Applicata allo Sport” all’Università Politecnica delle Marche.

Nicolò Martinenghi

Il nuotatore medaglia d’oro si è diplomato al liceo scientifico sportivo. Ecco le sue parole del 2023 a VareseNews in merito a questo indirizzo di studi: “Credo che in Italia questo genere di scuola, oggi, sia l’unica che consenta a un ragazzo di studiare con profitto e allo stesso tempo di allenarsi e gareggiare anche in contesti di alto livello. Senza una realtà simile avrei dovuto rinunciare a qualcosa, o alla carriera nel nuoto o al diploma. Penso che per un atleta sia importante avere questo genere di serenità, di poter vestire magari la maglia della Nazionale sapendo di trovare a scuola un programma che rispetta gli impegni e permette ugualmente di affrontare verifiche ed esami. Non bisogna mai buttarsi solo su un aspetto, o solo scolastico o solo sportivo”.

Ecco le parole, a Il Bustese, dei direttori della scuola paritaria che ha frequentato: “È passato un po’ di tempo dalla sua presenza in aula ma per noi Martinenghi resta uno dei ‘nostri’ ragazzi, con cui siamo rimasti legati. Siamo strafelici di questo trionfo a Parigi e non possiamo che ricordare come la sua caratteristica, fin dai tempi della scuola, fosse quella di compiere tanti sacrifici per ottenere i risultati desiderati. Si tratta di un’attitudine che gli ha permesso di coronare tanti sogni”.

Gregorio Paltrinieri

Il nuotatore si è diplomato al liceo scientifico nella sua Carpi, nel modenese. La sua docente di latino, come riporta Faccecaso.com, ha raccontato come Gregorio fosse talmente serio da non saltare mai neanche un compito in classe. “Gregorio fu sempre uno studente esemplare. Non perse mai un giorno di scuola, tranne ovviamente quando erano in programma delle gare”, ha detto a Il Giorno.

Paltrinieri si è poi iscritto alla facoltà di Scienze Politiche.

Benedetta Pilato

La nuotatrice che negli ultimi giorni è stata sulla bocca di tutti, 19enne, ha frequentato il liceo scientifico con opzione scienze applicate con ottimi voti. “L’abbiamo mandata in piscina a 4 anni per sfuggire a noia e telefonini” ha spesso raccontato sua mamma come riporta La Repubblica. 

“Riesco a organizzarmi sempre – ha detto lei tempo fa- crescendo ovviamente gli impegni sono aumentati. L’organizzazione è una delle mie doti. Materie preferite? Quelle scientifiche”. La ragazza ha affrontato la maturità l’anno scorso, prima dei 100 rana del trofeo internazionale Settecolli per la qualificazione ai Mondiali di Fukuoka, in Giappone.

Alice Bellandi

La campionessa di judo, medaglia d’oro, ha raccontato, come riporta Il Corriere della Sera: “Quando ero all’asilo, mia madre mi portò in palestra per incanalare la mia aggressività, che atterriva le maestre”. Come scrive Virgilio, la giovane ha scelto il judo quando era alle scuole medie.

Ha frequentato prima il Liceo a Brescia, per poi passare all’Euroscuola della città lombarda, dove si è diplomata. Dopo di che, si è laureata in Scienze motorie. Lo ha raccontato in un’intervista a Il Corriere della Sera. “Nei 4 anni ero odiata dai compagni – ha spiegato -, e non potevo programmare le cose per i miei impegni sportivi: avevo la media dell’otto, eppure ho dovuto diplomarmi all’Euroscuola. Ora, dopo la triennale in Scienze motorie, non voglio arrivare impreparata alla specialistica e alla scelta post judo. Ma è presto, ho tante sfide da vincere”.

Laura Bombaci

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