Si chiama Edoardo Guerrizio, ha 12 anni, frequenta la media Buonarroti di Roma ed è risultato fra i primi 5 ai campionati internazionali dei giochi matematici.
Il giovane si è imposto nella finale regionale del 12 marzo e successivamente in quella nazionale, disputata presso il centro Pristem dell’università Bocconi Milano. È lì che si è guadagnato il pass per Parigi, dove a fine giugno di disputerà la finalissima internazionale: in 90 minuti, dovrà risolvere otto quesiti tutt’altro che semplici. Risolvendo proporzioni, equazioni, esercizi di logica e calcoli matematici, si confronterà con suoi coetanei che arrivano da vari continenti.
Quella del 2015-16 è la trentesima edizione del mondo e la ventitreesima edizione organizzata in Italia. Nel mondo sono più di 200.000 che si sfidano, negli stessi giorni e con gli stessi “giochi”. Provengono da Francia, Italia, Tunisia, Marocco, Niger, Russia, Ucraina, Svizzera, Belgio, Polonia, Lussemburgo, Canada, ecc. In Italia, alla prima edizione, parteciparono poco più di 400 “giochisti”. Su come Edoardo Guerrizio abbia raggiunto il risultato di rappresentare l’Italia – per la sua categoria (C1, prima e seconda media) – ha cercato di indagare l’agenzia Ansa. Che lo ha intervistato.
Lui si schernisce e dice: “ho partecipato solo per divertimento e non mi aspettavo un risultato del genere. Mi sono molto divertito e a Parigi cercherò di dare il meglio di me e di portare alto il nome della mia scuola”.
E ancora: “i miei compagni mi hanno detto che ero stato bravo. Sono stati gli adulti ad esagerare: complimenti, applausi, festeggiamenti. A scuola mi hanno portato in giro per le classi. In fondo non ho fatto niente di particolare. Ho partecipato alle prove e mi sono divertito”.
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Spiega Edoardo: “mi sembrava talmente strano aver superato le prove che non sono stato lì a preoccuparmi del prossimo appuntamento. La mia prof, Virginia Venturiello, vuole che arrivi ben preparato. Io ho tanti altri impegni, gli allenamenti di calcio, gli scout, studiare clarinetto e inglese. Qualcosa alla fine dovrò fare in vista delle finali”.
Federica e Andrea, i genitori di Edoardo, sono ovviamente felici ma non hanno enfatizzato il risultato ottenuto dal loro piccolo campione di numeri e calcoli. “È andato a Milano senza seguire una preparazione particolare – dice la mamma -. Non so nemmeno io come abbia fatto. L’ anno scorso non aveva superato neanche le semifinali. In matematica è sempre andato bene ma non immaginavo che fosse così bravo. Qualcosa, però, avevano intuito da quando era piccolo. A quattro anni un giorno giocava con alcune bottigliette d’ acqua e venne a dirmi: ‘lo sai che due preso tre volte fa sei?’ Mettendo in file le bottiglie aveva scoperto da solo la moltiplicazione”.
A Milano, al termine delle gare nazionali, i vincitori hanno avuto in regalo cuffie bluetooth, medaglie, magliette. Nella due giorni di gare a Parigi i candidati saranno ospitati dagli organizzatori.
“Secondo me – spiega Edoardo – le prove non sono state difficili. Aver superato i test è stato bello, mi ha fatto piacere. Sono stati tutti carini con me, mi hanno festeggiato. Però basta. Io la penso così”. E aggiunge:” non voglio fare un lavoro che abbia a che fare con la matematica, anche se adesso non so cosa farò da grande”.
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