Categorie: Politica scolastica

Oltre 100mila i clic sulla “Buona scuola”

 

Da lunedì 15 settembre, dalla sua apertura, il sito ha avuto più di 100mila visite: un successo dicono al Miur, mentre vengono snocciolati i numeri che parlano di 33mila visite nel giorno del lancio con un 20% che si sarebbe connesso più volte. Ed è stato così preso d’assalto che le difficolta per registrarsi sarebbero dovute proprio all’eccesso di contatti.

E sull’onda di così tanti accessi, già si parla di una riscoperta democrazia diretta, di un metodo tecnologicamente avanzato di consultazione popolare che solo in Italia verrebbe adottato, mentre, si sussurra ancora, viene affidato alle opinioni del web di prendere decisioni importanti circa la collettività e con un tale dispiegamento di “forze”.

Una constatazione però che non tiene conto degli oltre 200mila precari e di altri 700mila lavoratori della scuola che, dopo decenni di attesa, vorrebbero che finalmente qualcosa cambiasse, visto che finora le uniche novità sono stati i tagli a ore e cattedre, a materie e personale. 

La possibilità dunque di interagire col Miur, e quindi con i decisori governativi, apre qualche spiraglio dentro cui gli addetti, ma anche le famiglie e gli studenti, cercano di dire la loro.

Come è noto su labuonascuola.gov.it ci sono tre diversi pulsanti per comunicare: la compilazione di un questionario, la possibilità di organizzare un dibattito e, infine, l’opportunità di essere protagonisti, progettando alcune parti della scuola del domani.

E al Miur dicono: “Abbiamo cercato di creare dei processi orizzontali che potessero essere utilizzati a diversi livelli, dal più semplice a quello più complesso: ed è questa la vera novità del sistema. Ad esempio il questionario, che può essere riaperto tutte le volte che si vuole oppure compilato soltanto nei capitoli che si ritengono rilevanti… o ancora si può scegliere di lasciare un commento breve, senza la necessità di registrarsi al sito. Questa è una sorta di quarta via per partecipare alla consultazione”

Sembra pure che al più presto saranno nominati dei moderatori che si occuperanno di gestire dei forum per tecnici, come la ridefinizione dei laboratori oppure la creazione di una coalizione tra pubblico e privato per portare il wi-fi nelle scuole.

 

Pasquale Almirante

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