Sono arrivati a Lampedusa da tutta Italia e dall’Europa più di 200 alunni, accompagnati dai loro insegnanti, per parlare di svariati temi che riguardano le migrazioni: dalle simulazioni di soccorso, al traffico di esseri umani, dall’etica della comunicazione, ai corridoi umanitari, ai diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo.
Temi e dibattiti che rientrano nel progetto “L’Europa inizia a Lampedusa”, promosso dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con il Comitato 3 Ottobre.
Gli studenti parteciperanno a workshop, laboratori, seminari, ascolteranno testimonianze e assisteranno a proiezioni video in un luogo simbolo dell’accoglienza, Lampedusa. E lo faranno in occasione di una ricorrenza significativa: il 3 ottobre di tre anni fa al largo dell’isola persero la vita 368 migranti.
“Per gli studenti – sottolinea il Miur – si tratta di un’occasione di apprendimento formale e informale che si concluderà con le celebrazioni per la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, il 3 ottobre, a cui parteciperà per il Miur il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone”.
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Ai ragazzi è arrivato il saluto della ministra Stefania Giannini. “Fenomeni globali come l’immigrazione non possono essere affrontati soltanto con politiche di sicurezza o di difesa” ha sottolineato il ministro, aggiungendo: “I 200 studenti venuti sull’isola da tutta Europa stanno vivendo una esperienza educativa unica e sanno dove stare nella contrapposizione tra ‘aperto’ e ‘chiuso’ che caratterizza il nostro tempo. Grazie al loro entusiasmo, ‘L’Europa inizia a Lampedusa’ lancia una sfida e un esempio culturale alle istituzioni e ai cittadini europei: pensare all’accoglienza come incontro intelligente tra popoli diversi”. E questa è – ha concluso Giannini – “una responsabilità sociale, civile e politica che affonda le sue radici in una società consapevole, oltre gli allarmi dell’emergenza”.