Ieri, racconta La Stampa, oltre 600 insegnanti di tutte le età si sono presentati a Palazzo Nuovo per cercare di aggiudicarsi un posto tra i 120 nelle scuole piemontesi. Una prova severa e molto selettiva che dà ai più bravi la possibilità di frequentare un master, costo 3.000 euro, per diventare insegnanti di sostegno agli allievi con disabilità, con 1.400 ore di lezione pratica e teorica, ritornando all’Università. Si accede solo con una complessa selezione. Due scritti e un orale.
Scenario surreale, dice il giornale di Torino, perché tra i concorrenti anche gente coi capelli bianchi, 40-50-60 enni che passeggiavano nervosamente per i corridoi dell’università, sperduti, con i libri in mano, terrorizzati dall’esame di selezione che stavano per affrontare. Maestri e prof che hanno magari all’attivo 30 anni di insegnamento, tornati per un giorno a fare gli studenti, tentando il tutto per tutto. Una di loro dice: “A 51 anni, ogni estate mi iscrivo al centro per l’impiego per il sussidio di disoccupazione, perché è scaduta la supplenza annuale nella scuola di turno.”
Tra i candidati, scrive La Stampa, il sentimento più diffuso, ieri, era la rassegnazione.
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