Si riapre il giallo sulla morte di Pablo Neruda. Morì di cancro o fu assassinato? Per rispondere a questa domanda, la Corte Suprema cilena ha autorizzato la richiesta di un giudice alle autorità francesi per la trasmissione della scheda medica di Pablo Neruda quando era ambasciatore a Parigi. Una mossa, questa, che potrebbe portare alla riesumazione della salma dello scrittore, nell’ambito di una nuova inchiesta sulle cause della sua morte.
Neruda morì il 23 settembre 1973, pochi giorni dopo il colpo di Stato che portò alla fine del governo di Salvador Allende, che lo aveva designato rappresentante diplomatico in Francia.
Il decesso fu attribuito al cancro alla prostata di cui soffriva da tempo lo scrittore, ma Manuel Araya, che fu il suo assistente ed autista, sostiene che in realtà fu ucciso da sicari della dittatura.
In base alle denuncie di Araya, il Partito Comunista cileno -del quale Neruda faceva parte, e che lo presentò come precandidato per le presidenziali del 1970- ha presentato nel maggio dell’anno scorso una denuncia legale per stabilire al di là di ogni dubbio le cause della morte dello scrittore.
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