Niente omofobia. Ad iniziare dalla scuola. A lanciare il messaggio, con determinazione, è il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, alla vigilia della giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, in programma il 17 maggio: l’ex rettore della Scuola S. Anna di Pisa ha invitato le scuole “a continuare nell’opera quotidiana di costruzione di una comunità inclusiva che riconosce le diversità di ciascuno. A tal fine è indispensabile contrastare ogni forma di discriminazione, compresa l’omofobia”.
Il nuovo responsabile del Miur, inoltre, ha fatto sapere che il dicastero di viale Trastevere continua a dare supporto alle scuole, “raccogliendo le iniziative ed esperienze realizzate sul portale www.noisiamopari.it e su www.smontailbullo.it , dove studenti, docenti e famiglie possono trovare materiale informativo e divulgativo e interventi didattici. Invitiamo dunque tutte le scuole – ha concluso Carrozza – a condividere con noi le proprie esperienze”.
Dal ministero dell’Istruzione ricordano, infine, che alcuni suoi operatori sono a disposizione per informazioni e prima assistenza in caso di discriminazioni: il numero verde antibullismo a cui rivolgersi è 800.669.696.
Il nuovo responsabile del Miur, inoltre, ha fatto sapere che il dicastero di viale Trastevere continua a dare supporto alle scuole, “raccogliendo le iniziative ed esperienze realizzate sul portale www.noisiamopari.it e su www.smontailbullo.it , dove studenti, docenti e famiglie possono trovare materiale informativo e divulgativo e interventi didattici. Invitiamo dunque tutte le scuole – ha concluso Carrozza – a condividere con noi le proprie esperienze”.
Dal ministero dell’Istruzione ricordano, infine, che alcuni suoi operatori sono a disposizione per informazioni e prima assistenza in caso di discriminazioni: il numero verde antibullismo a cui rivolgersi è 800.669.696.
Sempre alla vigilia della giornata contro l’omofobia, una vasta indagine dell’agenzia Ue per i diritti fondamentali (Fra), a cui hanno risposto on line oltre 93mila persone, ha rivelato che “dall’ambiente scolastico a quello del lavoro, paura, esclusione e discriminazione sono all’ordine del giorno nella comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender (Lgbt) in Europa”.
Secondo il direttore della Fra Morten Kjaerum si tratta della più vasta indagine mai condotta nel vecchio Continente sui crimini generati dall’odio e dalla discriminazione contro la comunità Lgbt, e mostra la necessità “un’azione a livello Ue per abbattere le barriere, eliminare l’odio e creare una società in cui tutti possano godere dei propri diritti”.
Due intervistati su tre hanno detto di aver nascosto o dissimulato la propria identità a scuola e almeno il 60% di loro è stato oggetto di commenti o comportamenti negativi, mentre oltre l’80% – in ogni stato membro dell’Ue – ricorda commenti negativi o atti di bullismo verso studenti Lgbt. Il 19% degli intervistati si è sentito discriminato sul posto di lavoro o nella ricerca di un impiego, nonostante la tutela giuridica sancita dal diritto Ue.
Il 26% del campione dichiara di aver subito violenza o minacce negli ultimi cinque anni. Il 66% degli intervistati ha paura di tenere per mano il partner dello stesso sesso in pubblico. Percentuale che sale al 75% per gli uomini gay e bisessuali. E i transgender sono i più colpiti fra gli intervistati: circa il 30% ha dichiarato di aver subito violenza o minacce più di tre volte nell’anno precedente all’indagine.
Inoltre è stato rilevato un bassissimo tasso di denuncia di casi di discriminazione e crimini generati dall’odio, malgrado il 56% degli intervistati fosse a conoscenza delle leggi contro la discriminazione. La metà delle vittime di violenza e molestie ha creduto che una denuncia sarebbe stata inutile.
Due intervistati su tre hanno detto di aver nascosto o dissimulato la propria identità a scuola e almeno il 60% di loro è stato oggetto di commenti o comportamenti negativi, mentre oltre l’80% – in ogni stato membro dell’Ue – ricorda commenti negativi o atti di bullismo verso studenti Lgbt. Il 19% degli intervistati si è sentito discriminato sul posto di lavoro o nella ricerca di un impiego, nonostante la tutela giuridica sancita dal diritto Ue.
Il 26% del campione dichiara di aver subito violenza o minacce negli ultimi cinque anni. Il 66% degli intervistati ha paura di tenere per mano il partner dello stesso sesso in pubblico. Percentuale che sale al 75% per gli uomini gay e bisessuali. E i transgender sono i più colpiti fra gli intervistati: circa il 30% ha dichiarato di aver subito violenza o minacce più di tre volte nell’anno precedente all’indagine.
Inoltre è stato rilevato un bassissimo tasso di denuncia di casi di discriminazione e crimini generati dall’odio, malgrado il 56% degli intervistati fosse a conoscenza delle leggi contro la discriminazione. La metà delle vittime di violenza e molestie ha creduto che una denuncia sarebbe stata inutile.